Uffizi, raccolti 649mila euro per le Marche con la mostra “Facciamo presto! Marche 2016-2017: tesori salvati, tesori da salvare”

Alle zone terremotate arrivano i proventi della mostra “Facciamo presto! Marche 2016-2017: tesori salvati, tesori da salvare”  ( qui il nostro articolo ) alla Galleria degli  Uffizi dal 27 marzo fino a 30 luglio, in tutto sono stati  raccolti 649mila euro  che andranno ai paesi terremotati della regione Marche.

Il 27 marzo scorso infatti  a pochi mesi dal terremoto che  sconvolse  le Marche e il centro Italia, si inaugurava agli Uffizi la bella mostra che, già nel titolo, era un richiamo all’urgenza della risposta in un momento tanto drammatico per il paese, a una solidarietà molto concreta.

Era stato infatti deciso che durante tutto il periodo della mostra, 28 marzo-30 luglio 2071 sarebbe stato devoluto 1 euro per ogni biglietto d’ingresso venduto agli Uffizi, da destinarsi alla ricostruzione e all’aiuto delle zone della regione Marche da cui provenivano le opere esposte.All’azione di conoscenza e promozione scientifica – far conoscere gli strepitosi tesori che si trovano anche in zone remote e poco conosciute delle Marche al pubblico globale degli Uffizi – si è aggiunto un aiuto tangibile per il recupero e la tutela.

Come sottolinea il Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Carlo Birrozzi: «La mostra Facciamo presto! Marche 2016-2017: tesori salvati, tesori da salvare, allestita all’Aula Magliabechiana delle Gallerie degli Uffizi, è stata l’occasione per vedere riunite opere straordinarie provenienti da molti paesi dell’entroterra marchigiano colpito dal sisma e far conoscere ad un vasto pubblico la enorme ricchezza e varietà del patrimonio che questo territorio ancora detiene. È del tutto speciale il radicamento di queste opere nei luoghi di origine e nelle comunità che ancora le detengono e a cui torneranno. Una presa di coscienza importante e necessaria che rafforza la volontà di riavviare la ricostruzione proprio ispirandosi alla loro bellezza e alla volontà di preservare l’unicità di questi contesti.

“Avevamo intuito il successo della mostra per i messaggi che ci sono giunti nel lungo periodo di apertura e per avere organizzato molte visite guidate. Per questo non si può che esprimere la nostra gratitudine al direttore Eike Schmidt e a tutto lo staff delle Gallerie degli Uffizi per l’opportunità che ci hanno offerto. L’ingente somma raccolta testimonia questo successo e ci consentirà di lavorare per la conservazione del patrimonio recuperato e per allestire adeguati depositi in cui le opere potranno essere mantenute fino a che non verranno ricollocate nei loro luoghi di origine. Restauri e nuovi interventi sui depositi verranno concordati con i prestatori e saranno finalizzati alla valorizzazione dell’enorme patrimonio culturale del territorio dei Sibillini.»

Il curatore della mostra Gabriele Barucca, marchigiano ora divenuto Soprintendente di Mantova, Lodi e Cremona, aggiunge: «L’iniziativa, che ha inteso costituire l’omaggio alle Marche da parte del più importante e prestigioso Museo d’Italia, è stata l’occasione per far conoscere e apprezzare ad un vasto pubblico alcune splendide opere, autentiche gemme del ricchissimo patrimonio d’arte e storia ancora e da sempre conservato nei territori dell’entroterra delle Marche meridionali colpiti dal sisma. La scelta delle opere da esporre aveva anche l’ambizione di ripercorrere sinteticamente, attraverso la presenza di alcune delle testimonianze artistiche più alte e significative, un ideale percorso nella storia dell’Arte di questi territori a partire dal Medioevo fino al XVIII secolo.»

Il rapporto di Firenze con le Marche viene da lontano, tanto che è parso immediatamente opportuno attivarsi in nome di antichi legami, come sottolinea il direttore degli Uffizi Eike Schmidt: «Le raccolte artistiche fiorentine e la Toscana hanno maturato un grande debito di riconoscenza verso le Marche, a motivo delle importanti collezioni che Vittoria della Rovere, ultima della sua stirpe, recò in dote a Firenze nel 1631. Avendo la possibilità di contraccambiare questo enorme dono di bellezza, contribuendo a restituire ai marchigiani la prospettiva di un rapido recupero di quanto danneggiato dal sisma, non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione. Ci siamo così subito attivati per favorire la raccolta di una somma che potesse andare a colmare i bisogni più immediati nelle zone terremotate. »

 

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