A cento anni dalla nascita ufficiale dell’Università di Firenze e a cento anni dall’ingresso dei primi pazienti nell’Ospedale di Careggi una speciale mostra racconta la storia della formazione medico-chirurgica a Firenze attraverso i secoli. È stata realizzata dal Sistema Bibliotecario di Ateneo, con la Scuola di Scienze della salute Umana e i suoi Dipartimenti, insieme all’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi e all’Ordine dei Medici, e ospitata dalla Biblioteca Medicea Laurenziana. Anche la Fondazione Santa Maria Nuova e la Fondazione Careggi hanno fornito il loro supporto.
La mostra, dal titolo “Edocēre medicos. Storia della formazione medico-chirurgica a Firenze”, aperta dal 22 marzo al 21 giugno (Biblioteca Medicea Laurenziana – Piazza San Lorenzo, 9 – Firenze), è pensata come un viaggio che inizia nel 1321 con lo Studium – che contemplava la medicina fra le materie d’insegnamento – e attraversa le epoche fino a noi grazie a “testimoni” d’eccezione: i codici della Laurenziana e i volumi – incunaboli, cinquecentine, libri e manoscritti – del fondo storico della Biblioteca Biomedica dell’Ateneo, proveniente dall’Ospedale di Santa Maria Nuova.
L’esposizione, è stata presentata in anteprima oggi dalle responsabili scientifiche Donatella Lippi, docente di Storia della medicina e delegata della rettrice per il coordinamento delle relazioni esterne, dalla direttrice della Biblioteca Biomedica dell’Ateneo Simona De Lucchi, dalla direttrice della Biblioteca Medicea Laurenziana Francesca Gallori.
Il percorso, in cui sono esposti anche alcuni rari reperti provenienti da collezioni pubbliche e private, è articolato in 20 teche allestite secondo criteri cronologici e offre alcuni approfondimenti tematici. Una sezione è dedicata alla nascita della professionalizzazione e alla fondazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, in cui anche le donne rivendicarono faticosamente la loro presenza.
L’ultima sezione approfondisce la figura del primo Rettore, l’anatomista Giulio Chiarugi, grazie anche al contributo delle famiglie degli eredi.
Il percorso è integrato da un touch screen, realizzato dal Museo Galileo, e da uno sfogliatore, che documenta il periodo successivo al 1924-25, attraverso le immagini dei personaggi che hanno segnato la storia della Facoltà di Medicina e Chirurgia, fino agli anni della riforma universitaria del 2010.
“Questa iniziativa si inserisce a pieno titolo nel Centenario dell’Ateneo che si intreccia in maniera singolare alla storia di Careggi – ha dichiarato la rettrice dell’Ateneo fiorentino Alessandra Petrucci -. La mostra dà visibilità ad un patrimonio prezioso e restituisce anche ai più giovani la consapevolezza di una grande tradizione, illuminando capitoli significativi della storia della formazione sanitaria a Firenze, che ancora oggi vede insieme, fianco a fianco, la ricerca, la formazione e l’assistenza”.
“L’Azienda ospedaliero – universitaria Careggi – ha affermato la direttrice Daniela Matarrese – ringrazia la Rettrice Alessandra Petrucci per l’impegno istituzionale dell’Università di Firenze in questa iniziativa culturale e la Professoressa Donatella Lippi, per la dedizione intellettuale e la passione scientifica, nel realizzare una mostra inedita nei contenuti e nelle testimonianze documentali. Nel ricordare i cento anni del nostro Ospedale dal primo paziente, si celebra con questa mostra un evento capace di svelare, per la prima volta in modo sistematico, la dimensione culturale che rafforza l’identità e il significato del nostro impegno per la salute dei cittadini”.
“Dopo il trasferimento dello Studium a Pisa alla fine del Quattrocento – spiega Donatella Lippi – le istituzioni legate alla formazione in Medicina e in Chirurgia, a Firenze, rimasero legate all’Ospedale di Santa Maria Nuova, alla Corporazione dell’Arte e al Collegio medico. Gli insegnamenti, dapprima in forma non istituzionalizzata, si strutturano progressivamente e confluiscono nella seconda metà dell’Ottocento nell’Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento, antenato dell’Ateneo fiorentino”.
“Il fondo antico della Biblioteca Biomedica dell’Università di Firenze, costituito da circa 20.000 volumi, ha le sue radici nel cuore antico di Firenze e delle istituzioni sanitarie – ha spiegato la direttrice della Biblioteca Biomedica dell’Università di Firenze Simona De Lucchi –. Formatosi intorno ad un primo nucleo di libri raccolto nel 1679 nell’Arcispedale di Santa Maria Nuova, nel 1873 passò all’Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento e trasferito nella chiesa del soppresso convento di Santa Maria degli Angeli, per poi arrivare nel 1937 all’interno del Policlinico di Careggi”.
“Il primato della Biblioteca Medicea Laurenziana, con i suoi circa 11.000 manoscritti, si basa sulla specificità delle raccolte e sulla natura dell’edificio contenitore, progettato e in parte realizzato da Michelangelo Buonarroti – ha detto la direttrice della Biblioteca Medicea Laurenziana Francesca Gallori -. In questa cornice, aderendo con convinzione al progetto che celebra i 100 anni dell’Ateneo, esponiamo alcuni dei nostri capolavori, che documentano la storia più antica della diffusione del sapere medico-chirurgico a Firenze ed integrano i testi che provengono dal fondo antico della Biblioteca Biomedica di Careggi, un tempo appartenuti all’ospedale di S. Maria Nuova”.
La mostra rimarrà aperta dal lunedì al venerdì, con orario 10 – 13.30. Maggiori informazioni e modalità di ingresso sono disponibili sul sito della Biblioteca Laurenziana www.bmlonline.it