Libri. In uscita “Canto degli Alberi” di Antonio Moresco, edito da Aboca

Esce in libreria il 2 luglio per i tipi di Aboca Edizioni, nella collana Il bosco degli scrittori, l’ultimo libro di Antonio Moresco dal titolo “Canto degli alberi” ( pp.160, Euro 14.00) un’opera scritta durante i mesi di lockdown e che vede come protagonisti gli alberi “murati”, alberi che crescono in luoghi ostili, tra muri, pietre, nel cemento, vicino alle abitazioni. Durante le passeggiate notturne che l’autore si concede, avvolto nel silenzio della sua città trasfigurata, Mantova, avvengono questi incontri quasi onirici di grande suggestione e simbolici di un momento particolare che abbiamo vissuto e che hanno cambiato le nostre vite.

 Un po’ prima dell’esplosione della pandemia un amico che dirige per Aboca Edizioni la bella collana di libri ispirati agli alberi, Il bosco degli scrittori, mi aveva chiesto se c’era un tipo particolare di albero cui mi sentissi particolarmente legato tanto da poterlo eleggere a emblema e se avevo voglia di parlarne in un libro. – afferma Antonio Moresco – Ho cominciato a pensarci, ho passato in rassegna molti alberi che hanno avuto un ruolo nella mia vita e che non si sono fatti dimenticare. Poi mi sono venuti in mente degli alberi non contemplati nelle classificazioni botaniche, che non hanno il loro bel nome latino ma che mai come adesso sono in grado di rappresentarci: gli alberi murati, quelli che affondano le radici dentro i muri delle case degli uomini, visti come una nuova specie crocevia tra più mondi (vegetale, minerale, umana) e prefigurativa. Così ho cominciato da questi e poi ho allargato via via lo sguardo, sugli altri alberi, su noi stessi, sulla nostra specie.”


” Poi è arrivata la pandemia, che ha caricato questo libro di aspetti nuovi e ne ha fatto qualcosa di inaspettato. Ho cominciato a scriverlo nei mesi di isolamento, mentre ero anch’io murato, come tutte le donne e gli uomini del nostro Paese e del mondo, in un momento cruciale anche della mia vita personale, per di più bloccato da divieto di viaggiare in una casa di Mantova, la città dove sono nato e ho passato l’infanzia e l’adolescenza, scatola nera della mia vita. Così tanti fili si sono intrecciati e la narrazione si è aperta, si è spalancata. – prosegue l’auore – Questo libro è la mia risposta di scrittore a questo trauma e il mio appello a compiere un salto di piani e di specie e a dare vita a una metamorfosi. L’ho scritto giorno dopo giorno, in totale solitudine, in uno stato di ispirazione costante, liberando in un unico flusso narrativo testimonianza di un evento epocale, corpo a corpo col mondo, autobiografia trascesa, abbandono lirico, romanzo drammaturgico e figurale, dialogo, coro, canto, sogno, invenzione.”

 http://www.aboca.com

 

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