Fin dal Medioevo l’idea di riprodurre con dispositivi meccanici il moto perpetuo delle sfere celesti ha stimolato l’immaginazione e l’ingegno di tecnici, ingegneri e filosofi naturali, che si sono confrontati con la sfida di costruire macchine che, una volta messe in movimento, potessero funzionare perennemente senza applicazione di forza.
Un nodo fondamentale di questa storia plurisecolare è rappresentato dagli studi nei quali Leonardo ha cercato di stabilire se sia davvero possibile realizzare macchine a moto perpetuo. Le sue ricerche mostrano la serietà e l’impegno con i quali il Genio di Vinci si applicò nella ricerca di soluzioni praticabili. Egli giunse tuttavia alla conclusione che il moto perpetuo non può esistere in natura, anticipando così di oltre tre secoli la dimostrazione definitiva della verità di quel principio fornita da James Clerk Maxwell, protagonista dell’affermazione della termodinamica nella seconda metà del secolo XIX.
La mostra presenta un’esaustiva galleria degli spettacolari disegni di Leonardo e dei principali protagonisti delle ricerche sul moto perpetuo, affiancata dai modelli di alcuni tra i più intriganti di quei dispositivi e da suggestivi filmati ne illustrano il presunto funzionamento.
- Leonardo da Vinci, Studi di ruote perpetue, Codice Atlantico, f. 1062r (1493-1495).
- Leonardo da Vinci, Studi di ruote perpetue, Codice Atlantico, f. 1062r. Nell’elaborazione grafica le frecce indicano il senso di rotazione in cui girare il foglio per vedere le ruote nella posizione corretta.
- Leonardo da Vinci, Ruota perpetua idromeccanica, Codice Atlantico, f. 1062v (1493-1495).
Un elemento di grande novità è la sezione dedicata alla realtà aumentata: grazie a questa tecnologia rivoluzionaria, i visitatori potranno interagire con l’ambiente circostante, visualizzando come se fossero reali le macchine a moto perpetuo concepite da Leonardo e dagli altri ingegneri e scienziati. Chi lo desidera, potrà cimentarsi in un divertente gioco didattico, dedicato ai princìpi fisici in base ai quali si ritenne a lungo che il moto perpetuo fosse possibile.
La mostra, a cura di Juliana Barone e Andrea Bernardoni, è realizzata dal Museo Galileo in collaborazione con Birkbeck–University of London e Ravensbourne University, nel quadro del progetto di ricerca FISR “Scienza, storia, società in Italia. Da Leonardo a Galileo alle ‘case’ dell’innovazione”, promosso e sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e si avvale del patrocinio del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.
- Leonardo da Vinci, Ruota perpetua con tre canali trilobati e otto sfere libere, Codice Forster II, f. 91r (1497-1500).
- Leonardo da Vinci, Studi per la progettazione di una ruota perpetua meccanica, Codice Atlantico, f. 778v (1499-1500).
- George Linton, Ruota perpetua a bracci articolati, in Nuovo metodo per azionare una macchina senza l’ausilio di vapore, acqua, vento, aria o fuoco, “The European Magazine”, 81, febbraio-giugno 1822, p. 188.
Leonardo da Vinci e il moto perpetuo
Firenze, Museo Galileo, 10 ottobre 2019 – 12 gennaio 2020