James Conlon torna a dirigere l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in uno degli appuntamenti più attesi della stagione sinfonica, l’omaggio al compositore ceco Antonín Dvořák di venerdì 7 febbraio al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con inizio alle ore 20. Nel programma, l’esecuzione de L’arcolaio d’oro e della Sinfonia n. 9 in mi minore più nota come Dal nuovo mondo, in una serata che vuole tracciare un ponte tra la tradizione sinfonica del Vecchio e quella del Nuovo Mondo, tra America e Europa, attraverso le musiche di un compositore entrato nella storia proprio grazie al suo lavoro sulle due sponde dell’Atlantico e la conduzione di quello che viene considerato il più “europeo”, per vocazione, tra i grandi direttori americani contemporanei.
Nella prima parte della serata l’esecuzione de L’arcolaio d’oro op. 109, composto da Dvořák nel 1896 e ispirato all’omonima ballata contenuta in Kytice, opera chiave del folklore ceco scritta dal poeta Karel Jaromír Erben. Da questa Dvořák, alla fine della sua carriera, trarrà ben quattro poemi sinfonici: Lo spirito delle acque, La strega di mezzodì, La colomba del bosco oltre, appunto, a L’arcolaio d’oro. Questo poema sinfonico per orchestra, genere all’epoca molto in voga, racconta in musica una storia dalle tinte macabre: al centro vi sono la bellissima fanciulla di nome Dornička, uccisa e mutilata per invidia dalla perfida matrigna e dalla sorellastra, un mago che la riporta in vita e un arcolaio d’oro che ha il magico potere di parlare, svelando al re l’assassinio di Dornička. Nella trasposizione musicale, Dvořák lega mirabilmente l’elemento fantastico al folclore musicale slavo, dando vita a personaggi e situazioni attraverso fanfare brillanti, danze popolari, accordi stridenti, ostinati ritmici, melodie malinconiche o leggiadre che esercitano sull’ascoltatore un fascino immediato.
Grande interesse poi per l’esecuzione integrale della Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95, l’ultima creatura sinfonica di Dvořák nonché la più famosa, nota anche per l’accattivante appellativo Dal Nuovo Mondo con cui è passata alla storia. Perché proprio nel Nuovo Mondo venne composta, nel 1893, durante il soggiorno americano del suo autore. Due anni prima il compositore boemo aveva accettato l’incarico di direttore del conservatorio di New York, un’occasione imperdibile per consolidare anche oltreoceano la sua gloriosa carriera, partita in sordina ma culminata in una lunga serie di riconoscimenti e trionfi internazionali, tra cui una laurea honoris causa all’Università di Cambridge. Nei tre anni trascorsi negli Stati Uniti, Dvořák si appassionata alle tradizioni musicali autoctone, ascolta e studia gli spirituals della comunità afroamericana e i canti dei nativi americani. Un ricco patrimonio musicale che Dvořák filtra attraverso la sua sensibilità, creando una sinfonia di stampo in cui le numerose suggestioni che richiamano il folclore americano sono inglobate in un linguaggio sinfonico marcatamente europeo.
La struttura è in quattro movimenti collegati tra loro da ritorni tematici e affinità motiviche che danno solidità all’impianto sinfonico, in cui i seducenti temi messi in campo da Dvořák emergono da una scrittura raffinata e ricchissima di colori orchestrali. Un connubio perfetto tra forma classica e ispirazione folclorica che ne ha decretato fin dall’esordio – il 16 dicembre 1893 alla Carnegie Hall con la New York Philharmonic diretta da Anton Seidl – un successo senza battute d’arresto.
James Conlon è uno dei più celebri direttori d’orchestra contemporanei, attuale direttore musicale della Los Angeles Opera (dal 2006) e direttore principale dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai (dal 2016). È stato direttore principale dell’Opéra di Parigi (1995-2004), direttore generale musicale della Città di Colonia, alla guida sia della Gürzenich-Orchester che dell’Opera di Colonia (1989-2002), direttore musicale dell’Orchestra filarmonica di Rotterdam (1983- 1991), direttore musicale del Ravinia Festival, sede estiva della Chicago Symphony Orchestra (2005-2015). Ha diretto più di 270 volte alla Metropolitan Opera House di New York e, tra gli altri, alla Scala di Milano, alla Lyric Opera di Chicago, al Teatro Real di Madrid, al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, alla Staatsoper di Vienna e all’Opera di Roma. Da anni è impegnato nella riscoperta e nella divulgazione del lavoro di compositori osteggiati dal regime nazista e a questo scopo ha creato la Fondazione Orel, la serie Recovered Voices dell’Opera di Los Angeles e l’iniziativa “Ziering-Conlon” alla Colburn School. Nel 2009 ha vinto due Grammy Award.
James Conlon è stato ospite delle ultime due edizioni del Festival del Maggio Musicale Fiorentino, nel 2019 con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e nel 2018 alla direzione dell’Orchestra del Maggio per un omaggio al compositore Dmitrij Šostakovič.
James Conlon
venerdì 7 febbraio 2020, ore 20
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Antonín Dvořák
L’arcolaio d’oro op. 109, poema sinfonico per orchestra
Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95, Dal nuovo mondo
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Il concerto sarà trasmesso in differita da RAI Radio3