Dal 4 aprile personale di Peter Halley al Museo Nivola a Orani

Peter Halley (1953), figura centrale del Neo Concettualismo americano, sarà al Museo Nivola di Orani (Nuoro), dal 4 aprile al 18 luglio, con una mostra installazione site specific. La mostra è a cura di Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola e Antonella Camarda, direttrice del Museo Nivola.

Halley si afferma negli anni ‘80 con dipinti geometrici che esplorano le strutture fisiche e psicologiche dello spazio sociale. Raccogliendo l’eredità di artisti come Albers, Mondrian e Malevič, Halley elabora un originale campionario di forme ispirato al mondo digitale e allo spazio urbano, reso attraverso campiture regolari di pitture industriali dai colori fluo. Il circuito e la prigione sono due dei suoi temi ricorrenti, simboli della società del controllo.

Peter Halley. A perfect plan, 2020, Acrylic, fluorescent acrylic and Roll a tex on canvas, 74X108,5 inches

Progressivamente, la struttura razionale della composizione si complica, diventando sempre più caotica e quasi parodistica. Dalla metà degli anni ‘90, Halley utilizza anche software per sviluppare le sue composizioni e, affascinato dalla rivoluzione digitale, si dedica a ricerche sulle tecniche di stampa. Dalla fine degli anni ‘90, Halley assembla differenti telai per costruire strutture complesse che sfidano le convenzioni della pittura.

A partire dagli anni 2000, combinando stampa digitale e pittura, Halley realizza spettacolari installazioni, capaci di stravolgere e trasfigurare lo spazio fisico in cui sono collocate. Accadrà così anche al Museo Nivola. Qui Halley realizzerà un intervento di copertura totale delle pareti dello spazio espositivo, creando un ambiente immersivo, di forte impatto visivo e psicologico, destinato a farsi luogo d’incontro e sede di spettacoli e manifestazioni.

Peter Halley. Heterotopia II, Installation View, Interior View, Greene Naftali Gallery, New York, 2019.

Nel percorso di Halley è frequente la collaborazione con altri artisti e designer. Particolarmente forte quella con Alessandro Mendini con cui Halley collabora nel 2008 per la mostra alla Galleria Massimo Minini, a Brescia, e ancora nel 2013 alla Mary Boone Gallery di New York e ulteriormente, l’anno successivo, alla Cartier Foundation a Parigi. A Mendini il Nivola ha dedicato un’importante mostra nel 2019 e da questa fortunata collaborazione è nato il trait d’union che conduce oggi Peter Halley ad Orani.

L’esperienza di lavoro a quattro mani era già stata “collaudata” da Helley nel 2007, con la collaborazione con Matali Crasset alla Galerie Thaddaeus Ropac di Parigi. Dieci anni dopo, nel 2017, ad affiancarlo è Lauren Clay, al Paradise City, in Corea. Come “solo”, nel 2016, Halley è presente con “Weak Force” a Basel Unlimited, con “The Schirn Ring”, allo Schirn Kunsthalle di Francoforte e, nel ’18, con “Emerald City” alla K11 Art Foundation ad Hong Kong. Installazioni tutte di potente valenza emotiva.

Peter Halley. Heterotopia II Installation View, Interior View Greene Naftali Gallery, New York, 2019.

Halley nel 2011 è a Venezia con “Judgment Day, Personal Structures” a Palazzo Bembo, e nella città lagunare torna nel 2019, in occasione della Biennale. Quell’anno, ai Magazzini del Sale, con Lauren Clay, Andrew Kuo e RM Fischer, propone “Heterotopia”, monumentale istallazione presentata da Flash Art e dalla Accademia di Belle Arti di Venezia.

Le opere di Peter Halley, uno degli artisti più significativi della sua generazione, sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei del mondo, dal MoMA di New York alla Tate di Londra, allo SFMoma di San Francisco… e la sua attività espositiva si estende da entrambi i lati dell’Atlantico, All’attività artistica Halley, dal 1996 al 2005, ha affiancato l’impegno quale editor della rivista cult “Index Magazine”, punto di riferimento della cultura underground ‘indie’ newyorkese e internazionale.

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