Alla scoperta dei guerrieri di Campochiaro per #laculturanonsiferma

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Molise partecipa alla campagna “la cultura non si ferma” con un nuovo contributo pubblicato sul canale YouTube del Mibact (https://youtu.be/cWTc1z5pM1I), dedicato questa volta ai guerrieri di Campochiaro.

Nel breve filmato scopriamo, attraverso i reperti rinvenuti in due necropoli in Molise, la storia degli Avari – donne di rango e cavalieri sepolti con i loro cavalli – giunti nella piana di Campochiaro alla fine del VI sec. d.C. Nella Historia Langobardorum Paolo Diacono parla dello stanziamento di un gruppo nomade, comandato da Alzecone, nei centri di Sepino, Boiano e Isernia per concessione del duca di Benevento Romualdo. Divenuti alleati dei Longobardi, questi guerrieri a cavallo, con le loro famiglie, abbandonarono il nomadismo e portarono in Italia i loro costumi e il loro sapere. Di grande importanza fu l’introduzione delle staffe in metallo, il cui uso era stato fino ad allora sconosciuto in Europa. Le staffe consentivano al cavaliere un maggior controllo del cavallo e riducevano i danni alla circolazione sanguigna delle gambe nei lunghi spostamenti. Gli esemplari molisani sono tra i più antichi rinvenuti in Italia. La rapidità dei combattimenti degli Avari è descritta ampiamente dalle cronache bizantine del tempo.

Con questa iniziativa il Mibact, attraverso un impegno corale di tutti i propri istituti, mostra così non solo ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il dietro le quinte dei beni culturali con le numerose professionalità che si occupano di conservazione, tutela, servizi educativi, valorizzazione. Attraverso il sito e i propri profili social facebook, instagram e twitter il Ministero rilancia le numerose iniziative digitali in atto. Sulla pagina La cultura non si ferma del sito https://www.beniculturali.it/laculturanonsiferma, in continuo aggiornamento, sono inoltre già presenti diversi contributi dei luoghi della cultura statali.

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