Torna al Museo San Marco la Pala di Annalena del Beato Angelico

L’inaugurazione ufficiale sarà il 18 febbraio , la data dedicata al Beato Angelico patrono degli artisti, ma chi ha visitato in questi giorni il Museo di San Marco ha già potuto ammirare la Pala di Annalena che vi ha fatto ritorno dopo un accurato restauro. Danneggiata il 19 settembre 2014 , insieme ad altre opere, quando una improvvisa tromba d’aria colpi’ Firenze e nel Museo di San Marco la Sala dell’Ospizio venne invasa da acqua e grandine, l’opera del Beato Angelico, restaurata da Silvia Verdianelli, è stata ricollocata all’interno del Museo il 24 dicembre iin tutto il suo ritrovato splendore.

Datata negli anni 30 del ‘400 e’ un’opera importante del Rinascimento in quanto si tratterebbe in assoluto del primo esempio di Sacra conversazione, una nuova tipologia pittorica  in cui la Madonna col bambino non è più circondata da santi presentati paratatticamente , uno accanto all’altro, ma sono ritratti mentre si scambiano gesti e sguardi, come in una conversazione. La Madonna e’ assisa in trono, la tradizionale conchiglia rinascimentale è affiancata da un lato da San Pietro Martire e i santi Cosma e Damiano, dall’altro da San Giovanni Evangelista, San Lorenzo e San Francesco D’Assisi.

Proveniente dal convento di Annalena, spostata in San Marco dopo la soppressione nell’Ottocento, secondo alcuni studiosi, data la presenza dei protettori della famiglia Medici, sarebbe stata commissionata per la Sagrestia Vecchia, dopo il rientro di Cosimo il Vecchio dall’esilio, siamo nel 1434, o forse, prima della sua cattura. Altro elemento di novità è’ dato dalla nuova forma rettangolare della tavola che abbandona il polittico cuspidato alla gotica, secondo i nuovi suggerimenti introdotti dal Brunelleschi che permettono una costruzione della scena basata sulla prospettiva. Già oggetto di restauro la predella con le storie dei Santi Cosma e Damiano che secondo alcuni studiosi sarebbero stati dipinti dai seguaci del frate dopo la sua partenza per Roma, avvenuta nel 1445, mentre i pilastrini della cornice erano decorati con alcune tavolette con figure di santi a figura intera, oggi conservati in alcuni musei all’estero, come il Louvre.

 

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