Riaperta agli Uffizi la Sala dell’Ermafrodito, nuovo allestimento con l’Allegoria della Virtù di Jacopo Ligozzi

Da oggi riapre al pubblico la Sala dell’Ermafrodito della Galleria degli Uffizi, chiusa dallo scorso autunno per realizzare il nuovo allestimento che comprende anche un grande dipinto di Jacopo Ligozzi l’ “Allegoria della Virtù”  oggetto di una recente donazione. La fama goduta dalla statua di Ermafrodito, raffinata copia romana di età imperiale di un originale ellenistico della metà del II secolo a.C., fu tale che, a partire dal 1669, anno del suo ingresso nelle collezioni granducali, tutti gli ambienti che ebbero l’onore di ospitarla ne assunsero la denominazione, a prescindere dall’importanza dei capolavori pittorici che ne condividevano l’allestimento. Non fa, dunque, eccezione la Sala 38 della Galleria, dove l’Ermafrodito, qui sistemato sin dalla prima metà dell’Ottocento, è il fulcro di un florilegio di opere ispirate alla cultura di Francesco I de’ Medici, fine collezionista e mecenate. Fra queste spicca l’Allegoria della Virtù di Jacopo Ligozzi, tela monumentale che appunto al gusto di Francesco è connessa, essendo peraltro entrata nelle raccolte granducali proprio ai tempi suoi, come fa supporre una descrizione inventariale degli arredi del Casino Mediceo redatta nel 1588. Il quadro fu alienato entro il 1720 e, dopo vari passaggi, fu acquistato dal mercante d’arte francese Jean-Luc Baroni che, in ricordo del padre Giancarlo, nel 2014 ha deciso di farne generosamente dono alla Galleria per ricongiungerlo al suo clima d’origine. Per accogliere l’Allegoria di Ligozzi è stata riordinata questa sala, grazie al contributo determinante dell’Associazione Amici degli Uffizi.

 

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