Recuperate nei giorni scorsi le opere d’arte conservate nel Museo Civico di Amatrice all’interno della zona rossa della cittadina colpita dal terremoto e attualmente scoperchiato e a rischio crollo, così come per la Chiesa di San Francesco nel Borgo di Arquata del Tronto da dove è stata portata in salvo la cosiddetta “Sindone di Arquata”, una copia del sacro lino che secondo gli studiosi sarebbe una sorta di copia di sicurezza, una delle quattro copie “di contatto” esistenti al mondo in cui è riconosciuta la sovrapposizione con la Sindone conservata a Torino. Le due complesse operazioni sono state condotte dalle squadre rilevamento danni del MiBACT, dai Vigili del Fuoco con l’accordo della Protezione Civile e l’assistenza del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale e la partecipazione dei restauratori dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro che si sono occupati di un primo esame delle opere e dei loro imballi a norma prima del trasferimento in altre sedi.
Sono state infatti trasportate all’interno della Scuola del Corpo Forestale dello Stato a Cittaducale in provincia di Rieti i capolavori del Museo di Amatrice come la tavola con la “ Madonna con bambino e san Giovannino” datata e firmata Cola dell’Amatrice , artista rinascimentale attivo nello stato Pontificio nella prima metà del Cinquecento e unica sua opera ancora conservata nella sua cittadina, il Reliquiario della Filetta, la Croce processionale di Pinaco e la Croce processionale di Preta di Pietro Paolo Vannini, capolavori dell’arte orafa del Quattrocento e la grande pala d’altare centinata raffigurante la Crocifissione con i Santi Francesco e Caterina nell’ambito del pittore cinquecentesco Giacomo Santoro da Giuliana detto Jacopo Siculo, qui verrà allestito un laboratorio per i primi interventi di restauro.
Depositate invece al Duomo di Sant’Emidio, la cattedrale di Ascoli Piceno la copia della Sindone che sarà collocata nella cappella del Santissimo Sacramento, insieme a un tabernacolo ligneo policromo e due teche di legno, provenienti dalla Chiesa di S. Francesco di Arquata. “Grazie ai professionisti della tutela – ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – le preziose opere del Museo di Amatrice e la Sindone di Arquata sono ora in salvo. Un risultato reso possibile dalla passione, la professionalità e lo spirito di sacrificio degli storici dell’arte, dei restauratori, degli architetti, dei bibliotecari e degli archivisti del MiBACT che in questi giorni stanno incessantemente collaborando con i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, i vigili del fuoco e la protezione civile per recuperare quanto più possibile i beni artistici e storici di quei territori”.
Le immagini a corredo sono state messe cortesemente a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile.