Millenario di San Miniato, “Tetti del cielo. Poesie di Carlo Betocchi” il 23 gennaio


In occasione del 120° anniversario dalla nascita di Carlo Betocchi l’Abbazia di San Miniato al Monte dedica una serata al poeta “terrestre e celeste” come lo aveva definito il suo amico Mario Luzi.

Nel calendario del Millenario di San Miniato il 23 gennaio è in programma alle 21 “Tetti del cielo”, il testo scenico betocchiano di Marco Marchi con musiche di Giovan Battista Viotti è affidato alle voci di Fabio Facchini (con cui si rinnova la felice collaborazione con il Teatro della Pergola) e Laura Piazza.

La serata sarà introdotta da padre Bernardo Francesco Gianni, abate di San Miniato al Monte, da Antonia Ida Fontana, Presidente del Centro Studi e Ricerche Carlo Betocchi, e dal ricordo del poeta di Marco Marchi.

L’evento, realizzato in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche Carlo Betocchiè un invito ad accostarsi all’autore di “Realtà vince il sogno”, “L’Estate di San Martino” e le “Poesie del Sabato”, ad ascoltare la sua parola poetica secondo la felice immagine che di lui ha dato Andrea Zanzotto: “poeta dei tetti, delle tegole” e insieme “poeta del cielo”.

Il tetto come trascendenza a portata d’uomo, emblema di appannaggi umani qualificanti e spiritualmente rivendicabili è un elemento che ricorre spesso nella poesia di Carlo Betocchi. Dai “poveri tetti” del suo lavoro di geometra già presenti nel libro d’esordio a segnare la ritornante linea di confine tra ciò che ci racchiude e ciò che ci esalta, agli incanti e i miraggi di “Tetti toscani” e “Diarietto invecchiando”, al silenzio espressivo del “tetto avvampato di caldo” che compare solitario in “Un passo, un altro passo”.

Carlo Betocchi (1899-1986) nato a Torino si trasferì ancora piccolo a Firenze e sui banchi di scuola incontrò Piero Bargellini con il quale fonderà la rivista Il Frontespizio nel 1928. Fra i poeti ermetici è considerato una guida spirituale.

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