Capolavori per lo più inediti del Novecento italiano sono in mostra a Galleria d’arte Moderna di Palazzo Pitti per la mostra “Luci sul ‘900” dedicata al suo centenario “1914-2014”, ovvero da quando nel giugno del 1914 venne stipulata una convenzione tra Stato e Comune di Firenze. La necessità che anche Firenze, così come Roma e Venezia dovesse avere una Galleria per presentare al pubblico le opere di arte moderna affonda le sue radici al celebre Legato Martelli del 1896 e alla volontà secondo cui la raccolta di opere dell’arte ottocentesca toscana, soprattutto macchiaiola, doveva trovare collocazione in un percorso, insieme alle novità dell’arte contemporanea. Luci sul ‘900 oltre ad essere un preziosa mostra di grandi capolavori novecenteschi rappresenta una prova generale per un percorso che diventi stabile e tutto questo nelle ultime sale di facciata della Galleria d’arte Moderna. Un grande patrimonio artistico composto da donazioni, premi accademici ed acquisti realizzati dalla Commissione, sino ad oggi vigente, istituita e prevista dal punto di vista giuridico dalla Convenzione, con l’obiettivo di accrescere, secondo le indicazioni critiche, il patrimonio del museo. Sono 120 le opere in mostra di cui 88 restaurate per l’occasione e il criterio utilizzato è quello della cronologia nella loro acquisizione, ad aprire infatti è una maestosa tela di Capogrossi mentre nell’ultima sala compare “Veduta di Grizzana” di Giorgio Morandi entrato nella collezione nel 2005. La scelta è andata sui principali interpreti della cultura figurativa italiana del ‘900: Felice Carena, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Filippo de Pisis, Gino Severini, Giuseppe Capogrossi, Guido Peryron, Ottone Rosai, a cui si aggiungono gli artisti del Novecento toscano Baccio Maria Bacci, Giovanni Colacicchi. Opere acquistate alle varie edizioni delle Biennali Veneziane tra il 1925 e il 1945 e alla Quadriennale romana del 1935 e quelle acquistate alla Società di belle arti di Firenze e alle Sindacali Toscane, in cui figurano grandi esponenti dell’arte toscana come Alberto Magnelli, Oscar Ghiglia, Achille Lega, Soffici, Viani, Libero Andreotti, Italo Griselli. Nel dopoguerra entrano a far parte della collezione le opere vincitrici del Fiorino, ; Pirandello, Berti, Farulli, Scatizzi, Cagli, non mancano espressioni più contemporanee come Burri e Jasper Jones provenienti dalla II esposizione Internazionale della Grafica del Fiorino del 1970. “ Un valore aggiunto – ha sottolineato Ettore Spalletti curatore della mostra insieme alla direttrice della Galleria Simonella Condemi – è il carattere omogeneo della scelta critica che ha caratterizzato l’operato della commissione che nella storia ha avuto personaggi eminenti della critica e della storia dell’arte, come Ugo Ojetti , Antonio Maraini, e nel dopoguerra Carlo Ludovico Ragghianti e Alessandro Bonsanti” “ Manca ancora qualche tassello per arrivare ai nostri giorni – ha detto il soprintendente Cristina Acidin i – questa mostra celebra la genesi della galleria che si è adeguata alla contemporaneità con tutti i mutamenti del caso, è una mostra che rende la successione degli strati geologici, guarda al passato, ma ci porta nel presente con intendimenti sul futuro. Da anni percorriamo l’idea di espandere gli ambienti della Galleria, ma si tratta di spazi difficili da adattare all’esposizione”. Luci sul ’900 conclude il ciclo delle mostre Un anno ad arte , realizzate con il sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. www.unannoadarte.it