Firenze omaggia Nino Tirinnanzi artista “originalissimo, esclusivo e geniale”

Sono passati oltre dieci anni dalla sua scomparsa e nuovi ritrovamenti di opere inedite hanno permesso un lavoro complessivo di riconsiderazione della sua opera pittorica, non più stigmatizzata sotto l’etichetta dell’allievo prediletto da Rosai. Parliamo di Nino Tirinnanzi ( Greve in Chianti 1923- 2002) artista originalissimo “esclusivo e geniale, al punto di diventare anomalo in qualunque ambito lo si collochi”come scrive il critico Giovanni Faccenda nel saggio che introduce il primo volume del Catalogo Generale delle Opere di Tirinnanzi, Editoriale Giorgio Mondadori, in uscita in questi giorni e fortemente voluto dall’Associazione Amici di Nino Tirinnanzi . Grande interesse intorno alla figura di Nino Tirinnanzi, enfant-prodige nell’ambiente delle Giubbe Rosse, è qui che entrerà in contatto con l’ intellighenzia culturale del nostro Novecento, stringendo amicizia con Gadda, Landolfi, Luzi, Gatto, Pratolini, Capocchini e molti altri personaggi del mondo artistico e letterario. Poi nel ’47 arriva la sua prima personale alla Galleria “Il Fiore” e nel 1951 viene invitato alla XXV Biennale di Venezia, nel ’53 vince il premio Olivetti al V Premio Nazionale“Golfo della Spezia” e nel ’54 a Milano una personale con saggio di Pier Carlo Santini. Numerose, fino alla fine degli anni ’90 le esposizioni e gli interventi di alto livello della critica sul suo lavoro, per arrivare al 2006, la grande antologica a pochi anni dalla scomparsa, l’omaggio fiorentino dedicato ai quaranta anni di pittura nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio. Oggi Firenze lo celebra e dopo la grande rassegna al Chiostro del Bramante a Roma e in concomitanza con la mostra “ Nino Tirinnanzi Metafisica della bellezza” appena inaugurata nell’Andito degli Angioini a Palazzo Pitti” Franco Ristori nella sua bottega d’arte, in Via Gianni 10 a Firenze, apre oggi pomeriggio alle 18.00 “I Tirinnanzi più belli” un omaggio al maestro con una selezione di 45 opere, per la maggior parte inedite, che coprono un arco temporale che va dalla fine degli anni ’50 fino al 1985. Tra vedute, paesaggi toscani, scorci fiorentini, non manca la presenza di disegni, ritratti, figure dal tratto caricaturale che hanno il sapore dell’immediatezza e della grande maestria dell’artista . Amante del bello, Nino Tirinnanzi apprezzava le cornici della bottega artigiana e Franco Ristori ricorda “ Amava le cornici invecchiate, con le venature del legno che gli ricordavano la straordinarietà della natura”. Oggi Firenze è in festa per Nino Tirinnanzi, pittore del secondo Novecento che più di ogni altro è stato in grado, attraverso la sua opera pittorica, di esaltare forma e colore.

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