“Il progetto “ferite” nasce – afferma l’artista Maria Chiara Cecconi – da un mio bisogno e da ancestrale volontà di trasformare un’esperienza di intima sofferenza in un linguaggio che possa trovare occhi che vi si riconoscano. Dove il segno e la forma hanno la forza di curare l’indelebile cicatrice mostrando, come nella pratica kintsugi, che anche da un doloroso frantumarsi della vita si possa riparare la ferita arricchendola della capacità del racconto. La ferita/cicatrice che racconto parla del mio cancro al seno.”
Un evento inedito che coniuga Arte, Sociale e Sanità unendo all’esposizione artistica di opere dedicate al delicato tema del tumore al seno anche un importante Convegno legato alla prevenzione e alla testimonianza vera e concreta di un dramma molto più che attuale.
Il progetto di Maria Chiara Cecconi prende spunto dall’esperienza personale e si confronta con il mondo culturale e medico all’interno del disarmo sociale che il dramma del tumore al seno porta nell’intimo dell’universo femminile. L’evento è un punto di partenza per il dialogo e la sensibilizzazione; per un’operatività forte dell’Arte nel sociale, in quanto esperienza donata al mondo in tutta la sua forza evocativa e comunicativa; per una sfida al Nulla a cui l’artista non si arrende, tenendo sempre vivo in se stessa ciò che inevitabilmente l’annienta.
Per l’artista la “ferita” è un trauma fisico ed esistenziale ma anche un archetipo del segno indelebile di un vissuto di dolore e di “morte interiore”, che tuttavia può rappresentare la luce e la rinascita di un’anima che non osa cedere al nulla e all’oblio di sé. È l’esorcizzazione del tragico che fa di questa grande artista la portavoce del turbamento esistenziale dell’essere umano moderno.
La “ferita”, fra passato e presente, funge da spartiacque fra ciò che era e ciò che sarà, nel nome di un dolore che, vissuto nella sua totalità, può dare vita alla resilienza, ossia alla capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.Le opere grafiche e l’installazione site-specific, studiata per l’occasione dall’artista, suscitano nello spettatore la sensazione di trovarsi di fronte a una “vita” che si è liberata del “male” e che ha fatto del segno indelebile e immortale della cicatrice un inno resiliente del proprio ego.
Allo stesso modo la performance sonora studiata da Andrea Baggio e il recitativo di Sandra Garuglieri donano al pubblico un’immersione plurisensoriale nel dramma e nella resistenza del corpo femminile all’oblio e all’annientamento dell’identità personale. Attraverso la sinestesia sensoriale la dicotomia innescata dal male si annulla, lasciando il posto a un futuro possibile che rinasce dalle ceneri delle carte mediche, ricordo indelebile e al tempo stesso soffio di vita.
Laura Monaldi
INAUGURAZIONE
Fiammetta Chiarini, consulente Robert F. Kennedy Rights Italia
Interventi di
Laura Monaldi, critico d’arte e saggista
Performance di
Andrea Baggio, sound designer
Sandra Garuglieri, attrice
Via Ghibellina 12/A – Firenze
catering curato da I RAGAZZI DEL SIPARIO
CONVEGNO CONCLUSIVO DELLA MOSTRA FERITE
presso la “Sala Wanda Pasquini”
Piazza Madonna della Neve, 6 – Le Murate – Firenze
Nicola Armentano, Teresita Mazzei, Gianni Amunni, Alexander Peirano
Moderano:
TERESITA MAZZEI, Presidente OMCeO Firenze
GIANNI AMUNNI, Direttore Generale ISPRO
17.20-17.40 GIOVANNA MASALA “Stili di vita e tumori”
S.C. Epidemiologia dei Fattori di Rischio e degli Stili di Vita, ISPRO
17.40-18.00 DORALBA MORRONE “Storia della senologia fiorentina”
Diagnostica senologica, Già dirigente medico ISPRO
18.00-18.20 PAOLA MANTELLINI “I tre Sceening Oncologici”
SC Screening e Prevenzione Secondaria, ISPRO
18.20-19.00 Testimonianze di pazienti
19.00-20.00 Aperitivo nella sede della Mostra FERITE