“Entra. Scopri. Conosci. Ama”. La Biblioteca universitaria di Pavia sul canale You tube del Mibact

Il Salone Teresiano, il ballatoio, quarantacinquemila volumi che furono classificati nella seconda metà del Settecento, un grande mappamondo, il busto del benefattore Joseph Frank. Sono queste le immagini suggestive (https://www.youtube.com/watch?v=7_Qnkn-JF2M) con le quali la Biblioteca Universitaria di Pavia  si presenta al pubblico, aderendo, con un primo breve filmato promozionale sul canale YouTube del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, alla campagna La cultura non si ferma. Un contributo, indicizzato con l’hashtag #iorestoacasa, per mostrare la bellezza degli ambienti, la ricchezza del patrimonio librario e sostenere il progetto Art Bonus per il restauro di copertine e legature di pregio di trenta opere, edite tra il XVI e il XIX secolo, di area italiana e austriaca, favorendo donazioni liberali.

Solo quattro parole in sovraimpressione su un video tutto musicale; sono esortativi: “Entra. Scopri. Conosci. Ama” ed ecco appunto il Salone intitolato nel 1779 a Maria Teresa d’Austria,  dell’architetto Giuseppe Piermarini, interamente perimetrato dal ballatoio e da scaffalature che espongono, tra gli altri, manoscritti miniati del Fondo Aldini. Poi, un primissimo piano del grande globo terreste: una sfera in legno di un metro di diametro ricoperta di gesso su cui sono incollati i fusi cartacei manoscritti e disegnati a mano da Vincenzo Rosa nel 1793. Infine, quel busto di  Joseph Frank, scolpito da Pompeo Marchesi tra il 1842 e il 1850, in marmo di Carrara, destinato per testamento alla Biblioteca Universitaria di Pavia, “metafora” del mecenatismo al quale si richiama la stessa legge Art bonus: il medico tedesco dispose che i propri averi fossero devoluti alla Biblioteca Universitaria di Pavia per acquistare «quei libri di medicina pratica e di anatomia patologica che la biblioteca con i mezzi ordinari a lei propri non avrebbe potuto procacciarsi”, oltre alle “opere periodiche medico pratiche”.

In questo periodo in cui archivi, biblioteche, musei, parchi archeologici, teatri, cinema sono chiusi a causa dell’emergenza coronavirus, il Mibact, attraverso un impegno corale di tutti i propri istituti,  mostra così non solo ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il lavoro delle numerose professionalità che si occupano di conservazione, tutela, valorizzazione e didattica. Attraverso i sito e i propri profili social facebook, instagram e twitter il Ministero rilancia le numerose iniziative delle istituzioni pubbliche e private che hanno aderito alla campagna; Funge data base complessivo di tutte le attività la pagina La cultura non si ferma del sito  https://www.beniculturali.it/laculturanonsiferma, in continuo aggiornamento.

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