Visioni d’arte a Cinquecento anni di distanza Aurelio Amendola allo Spazio A

Allo Spazio A, in lungano Benvenuto Cellini 13a, prosegue il nuovo ciclo di incontri ‘Contaminazioni’, nato per sollecitare una riflessione collettiva su Firenze, in questo momento di sue trasformazioni cruciali, nel campo dell’edilizia e dell’urbanistica, ma anche in quello demografico e funzionale. Curato da Riccardo Bruscagli, Laura Andreini e Marco Casamonti, il ciclo di conferenze invita i suoi ospiti ad interrogare l’antico, suscitando al contempo una meditazione su un futuro possibile. Domani venerdì 27 novembre alle ore 18 (alle 17.30 registrazione), ci sarà il fotografo Aurelio Amendola.

Per l’incontro è stataavviata la procedura, presso il CNAPPC, per il riconoscimento ai partecipanti di 2 Crediti Formativi CFP. I posti disponibili sono 50. Le iscrizioni saranno accettate in ordine di arrivo, a partire dalle 17.30. Per iscriversi è necessario inviare una mail all’indirizzoinfo@spazioafirenze.it, specificando oltre ai dati anagrafici, l’ordine di appartenenza e il numero di matricola.Al fine del riconoscimento dei crediti formativi, l’iscritto dovrà essere presente dall’inizio del convegno fino alla sua effettiva conclusione attestando la presenza con le firme di entrata ed uscita su apposito registro.

Aurelio Amendola

Nel corso della sua lunga carriera, Aurelio Amendola si è dedicato principalmente all’arte contemporanea, immortalando i protagonisti del Novecento, come De Chirico, Lichtenstein, Pomodoro, Schifano e Warhol, per ricordarne solo alcuni.

Tra le numerose monografie dedicate ai maggiori scultori e pittori contemporanei, ricordiamo Marino Marini, Burri, Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi e Kounellis.

Aurelio Amendola è poi noto per le fotografie delle sculture del Rinascimento italiano. Ha documentato l’opera di Jacopo Della Quercia, Michelangelo e Donatello, e illustrato singoli capolavori e monumenti, quali il pulpito pistoiese di Giovanni Pisano, il fregio robbiano dell’Ospedale del Ceppo, sempre a Pistoia, Santa Maria della Spina e il Battistero a Pisa, San Pietro in Vaticano.

Quest’ultimo lavoro, primo di una serie dedicata ai grandi temi dell’arte italiana visitati secondo l’ottica personale del fotografo, presenta una campagna iconografica completamente nuova, calibrata sul “taglio” e sulle esigenze specifiche del progetto: approfittando della rara occasione di un contatto senza vincoli con i monumenti berniniani e, più in generale, con i vari elementi architettonici e scultorei caratterizzanti San Pietro, simbolo di tutta la cristianità, Amendola riesce a riprenderne gli scorci e i particolari più inaspettati.

Del 1991 è la mostra “L’occhio indiscreto” al Palazzo delle Stelline di Milano. Nel 1994 il suo volume “Un occhio su Michelangelo”, dedicato alla cappella medicea in San Lorenzo a Firenze, vince il Premio Oscar Goldoni. Nel 1995 una mostra su questo stesso tema è stata organizzata a Milano, a Palazzo Reale, dall’Amministrazione Comunale.

Nel 1997 gli è stato conferito il premio alla carriera “Cino da Pistoia”.

Due sono le mostre personali dedicate al maestro Alberto Burri dove Amendola lo celebra con Gigantografie, nel 2006 al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia a Madrid e nel 2007 a Parma presso la Fondazione Magnani Rocca e nel 2008 – 2009 alla Triennale di Milano.

Nel 2007 è stato il primo artista a esporre una mostra fotografica al Museo Hermitage di San Pietroburgo; il tema affrontato è stato sulle opere scultoree di Michelangelo.

Nel 2008 la Fondazione Gam di Torino acquista alcune foto per poi esporle in una mostra collettiva al Castello di Rivoli. Sempre nel 2008 la casa editrice FMR pubblica il libro “Wonderful, Michelangelo: la Dotta Mano” con immagini di Amendola.

Nel 2011 dona undici foto-ritratto al Comune di Pistoia conservate nella collezione permanente di Palazzo Fabroni (Roberto Barni, Umberto Buscioni, Agenore Fabbri, Claudio Parmiggiani, Gianni Ruffi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Giorgio De Chirico, Jannis Kounellis, Marino Marini, Andy Warhol).

Nel 2012 Pistoia gli conferisce il più alto riconoscimento della città a personalità pistoiesi: il Micco. Nello stesso anno inaugura alla Galleria Marconi di Milano la serie “Happenings”, che nel 2013 porta a Bologna, alla Galleria De’ Foscherari, arricchita da nuove immagini di artisti.

Ancora nel 2013 la Fondazione Abbazia di Rosazzo (Manzano, Udine) espone la serie “Michelangelo, sensualità e passione. Gli artisti e lo spazio cronologico dell’azione”, che comprendono la serie “Happenings”. La mostra è raccolta in due volumi edito da 3Arte editore – Promozione snc. La stessa mostra viene esposta a Punta dell’Est in Uruguay presso la Fondazione Pablo Atchugarry in contemporanea con una mostra dell’artista Pablo Atchugarry.

Nel Gennaio del 2014 in occasione del 450° della morte di Michelangelo espone 23 gigantografie dell’opera di Michelangelo alle Cappelle Medicee a Firenze. Sempre nel 2014 la Triennale di Milano propone la Mostra “In Atelier, Aurelio Amendola: fotografie 1970- 2014”, una serie di artisti ritratti nei loro studi mentre creano le proprie opere, a cura di Vincenzo Trione e studenti IULM, Catalogo FMR, mentre la Reggia di Colorno espone in una collettiva “Il volto dell’arte da Giuseppe verdi a Andy Warhol” e l’Istituto di Cultura Italiano di Toronto una mostra fotografica di Michelangelo, che poi ha fatto tappa presso l’Istituto di Cultura Italiano di Montreal.

A Gennaio 2015 ad Artenfiera, insieme alla Galleria Sapone di Nizza, espone fotografie di Alberto Burri, mentre la serie Happenings, ancora più rinnovata di artisti, viene esposta in marzo nel Palazzo Panichi a Pietrasanta. A maggio, infine, in occasione del centenario della nascita del maestro Alberto Burri, la Fondazione cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia propone una mostra con le meravigliose immagini di Aurelio Amendola. Le opere fotografiche sono datate dal 1976 ad oggi, serie della Combustione, Cretto di Gibellina, Fondazione Albizzini collezione Gori Giuliano sono esposte a Palazzo Sozzifanti a Pistoia fino al 26 Luglio 2015. La mostra è stata curata da Bruno Corà con progetto di allestimento di Tiziano Sarteanesi.

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