Questa “Placchetta di scudo” raffigurante un cavaliere con lancia su un cavallo risale al VII secolo d.C, venne ritrovata nel 1833 negli scavi di Stabio nel Canton Ticino, un sito archeologico importante, luogo di rinvenimenti che vanno dall’Età del Ferro all’Alto Medioevo e che nell’Ottocento vide portare alla luce alcuni luoghi di sepoltura di guerrieri longobardi. E’ uno dei pezzi della Collezione Carrand, arrivata al Museo del Bargello, ed oggi è possibile ammirarla alla Limonaia del Giardino di Boboli in occasione della mostra “A Cavallo del Tempo. L’arte di cavalcare dall’Antichità al Medioevo”.
La sottile lamina di bronzo, un tempo dorato, era una guarnizione di uno scudo da parata longobardo e rappresenta un cavaliere al galoppo armato di lancia, realizzata con una grande qualità tecnica e un perfetto bilanciamento tra astrazione lineare e dettagli incisi, come la cintura e il morso, ancora oggi ben visibili. E’ uno dei 3.300 pezzi della straordinaria collezione donata da lionese Louis Carrand che, in aperto dissenso con le idee repubblicane francesi, decise di lasciare in eredità alla città di Firenze, dove lui stesso si trasferì nel 1886, l’intera raccolta messa insieme da lui stesso e dal padre Jean Baptiste, col vincolo testamentario che venisse conservata ed esposta al Museo Nazionale del Bargello. Avori, smalti, gemme, cammei, oreficerie, metalli, maioliche bronzetti, tessuti, furono esposti così nella sala del Podestà, dove si trova anche il busto con l’effigie del prestigioso donatore, opera di Italo Vagnetti, opere che fanno parte del percorso di un altro evento espositivo, “Islam e Firenze. Arte e collezionismo dai Medici e Novecento” che si snoda tra Gallerie degli Uffizi e Museo Nazionale del Bargello.
L’affascinante mostra archeologica dedicata al cavallo nello scenario della Limonaia del Giardino di Boboli ha già registrato un notevole successo di pubblico, quasi ottomila i visitatori, alla fine di luglio, a cui vanno ad aggiungersi i 2070 bambini,tra i 6 e i 13 anni, dei Centri Estivi del Comune di Firenze, coinvolti nella visita alla mostra e nelle attività di scavo simulato, avvicinamento al cavallo e nelle letture della Panchina delle Fiabe. La mostra, che resterà a aperta al pubblico fino al 14 ottobre prevede delle visite guidate tenute direttamente dai due curatori, Lorenza Camin e Fabrizio Paolucci, gratuite, così come l’accesso al Giardino di Boboli per i residenti del Comune di Firenze. ( Le prossime date sono : 17, 19, 24, 26 agosto alle ore 10, 25 è il numero massimo di persone per volta e per prenotarsi il numero è : 055.294883). Per il mese di settembre sono in programma una visita nella lingua dei segni organizzata in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi di Firenze ed una visita tattile realizzata con l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Firenze.