Sguardi globali. Mappe olandesi, spagnole e portoghesi nelle collezioni di Cosimo III alla Biblioteca Laurenziana

Durante un viaggio nei Paesi Bassi (tra il 1667 e il 1668), il principe Cosimo III de’ Medici acquistò da Johannes Vingboons (1616-1670), cartografo e copista per le Compagnie Olandesi delle Indie, attraverso l’intermediazione del mercante di libri e connaisseur des beaux-arts Pieter Blaeu (1636-1706), sessantacinque carte geografiche e vedute di città manoscritte che, nelle parole del diario di viaggio del marchese Filippo Corsini, «dimostravano le piante di diversi porti, città, fortezze e coste dell’Indie tanto orientali che occidentali», dalle coste del continente americano, a quelle occidentali e orientali dell’Africa, l’oceano Indiano, i mari del Sud-est asiatico, fino alle Filippine, al Giappone e la “Nueva España”, al di là del Pacifico. Due anni più tardi, nel contesto di un secondo e più lungo viaggio europeo che lo portò in Portogallo, Spagna, Inghilterra, Irlanda, Francia e ancora nei Paesi Bassi, giunto a Lisbona, nel febbraio 1669, Cosimo, con l’intermediazione del matematico e cosmografo portoghese Luís Serrão Pimentel (1613-1679), acquisì copie di carte marine, che riproducevano a grande scala le coste africane, della Persia e del subcontinente indiano, dal Capo di Buona Speranza allo stretto di Malacca.

Attraverso le lenti della cartografia e vedutistica coloniale olandese, portoghese e spagnola, vi si vede prendere forma il mondo globale, nel senso specifico di interconnesso, di metà Seicento. Portate a Firenze, per oltre un secolo se ne perdono le tracce documentali. In epoca lorenese, gli inventari della Villa di Castello documentano però che, almeno dal 1785, le carte entrarono nella biblioteca del granduca Pietro Leopoldo. Incorniciate, furono esposte sulle pareti nella Villa Medicea di Castello, una delle più antiche residenze suburbane della famiglia Medici, dove rimasero fino a circa il 1920. Con la dismissione della residenza da parte dei Savoia, le carte furono portate nella Biblioteca Medicea Laurenziana e da allora identificate come Carte di Castello.

Lorenzo Lippi. Cosimo III de’ Medici giovinetto in armatura

 

La collezione medicea e lorenese delle Carte di Castello, oggi custodita presso la Biblioteca Medicea Laurenziana, rivela in modo icastico la cospicua circolazione di uomini e saperi tra Olanda, Portogallo e Toscana nel corso della prima età moderna, un’importante eredità culturale, non ancora adeguatamente valorizzata. Scorrendo le carte, un tempo visibili tutte insieme sulle pareti della Villa di Castello, si dispiega il mondo intero, così come percepito in Olanda, Portogallo e in Toscana intorno alla metà del Seicento. Il materiale raccolto e presentato permette anche di cogliere e raccontare una congiuntura “eccezionale” nella biografia di Cosimo III. I diari dei viaggi di Cosimo, le fonti visuali olandesi, spagnole, portoghesi e italiane, gli oggetti materiali conservati nelle collezioni fiorentine, proiettano la biografia degli anni giovanili e di formazione del futuro granduca sul palcoscenico della storia europea e globale. Collocandosi nella prospettiva di rinnovamento storiografico dell’epoca di Cosimo III inaugurata trent’anni fa da Franco Angiolini, Vieri Becagli e Marcello Verga (cf. Angiolini Becagli Verga 1993), possono per alcuni versi equilibrare il focus storiografico concentrato soprattutto sul Cosimo III “toscano”, permettendo di comprendere e contestualizzare alcune delle sue iniziative volte a promuovere un approccio culturale ed economico più ambizioso ed internazionale.

Carte di Castello 18 Pianta della città di Amsterdam

 

Progetto scientifico ed espositivo

Per studiare e valorizzare questo patrimonio culturale comune, olandese, portoghese e fiorentino, che può solo essere compreso, rivalutato e apprezzato attraverso un approccio multiculturale e multimediale, abbiamo creato un consorzio che riunisce la Biblioteca Medicea Laurenziana, l’Istituto Olandese di Storia dell’Arte (NIKI-Nederlands Interuniversitair Kunsthistorisch Instituut), l’Università di Groningen, il CHAM-Centro de Humanidades della Faculdade de Ciências Sociais e Humanas nella Universidade Nova de Lisboa (NOVA\FCSH), l’Accademia della Crusca, il Centro Interuniversitario di Studi di Storia Globale GLOBHIS (Università di Firenze, Trieste, Piemonte Orientale e Tuscia), il Polo Museale della Toscana e l’Archivio di Stato di Firenze. Sono state le sinergie e la complementarietà delle conoscenze e competenze messe a disposizione di questi istituti di cultura, in Italia, Paesi Bassi e Portogallo che hanno reso possibile la realizzazione della mostra, del catalogo, del repositorio digitale e della conferenza internazionale. A partire dallo studio e valorizzazione delle Carte di Castello, appartenute a Cosimo III de’ Medici e a Pietro Leopoldo di Lorena, queste iniziative integrate si interrogano e affrontano le dinamiche complesse del mondo connesso di metà Seicento, partendo dalla storia delle relazioni culturali, economiche e politiche tra Toscana, Olanda e Portogallo.

Carte di Castello 46 Malacca così come si vede dal punto di ormeggio

Valore scientifico del progetto

Il catalogo della mostra “Sguardi globali” si propone di presentare, descrivere e riprodurre nella sua totalità, a colori, e per la prima volta, la collezione cartografica e di paesaggi coloniali acquisita ad Amsterdam e a Lisbona da Cosimo III, accompagnando le riproduzioni con una descrizione e analisi del materiale visuale e testuale, con la traduzione in italiano e inglese di titoli in olandese, spagnolo e portoghese e includendo riferimenti puntuali al contenuto delle legende.

La descrizione e la localizzazione dei singoli luoghi e regioni rappresentati nelle Carte di Castello sono accompagnate da riflessioni puntuali sul significato delle località rappresentate e sul loro ruolo nelle reti economiche globali e nella storia-mondo dell’epoca premoderna. Essenziale in questa analisi è la riflessione critica sulle forme di rappresentazione e sugli “sguardi globali” che colgono città e territori coloniali portoghesi, olandesi e spagnoli, pervasi da violenza e che sono modellati sugli interessi commerciali degli imperi europei.

Il processo di contestualizzazione intrapreso nella descrizione delle singole carte viene completato da una serie saggi e di schede che presentano la personalità di Cosimo III e il suo interesse per la cosmografia e la collezione di materiale cartografico, descrivono le fonti e le tappe fondamentali del suo viaggio nei Paesi Bassi e ricostruiscono la presenza della collezione cartografica acquistata nei Paesi Bassi e in Portogallo nella Villa Medicea di Castello. Viene prestata anche attenzione al legame tra Cosimo III e l’Accademia della Crusca, ora sita nella Villa di Castello, un legame che non è puramente casuale ma si è rivelato molto più profondo e rivelatorio delle attività intraprese e degli interessi culturali del Granduca, che promosse la pubblicazione della terza edizione del Vocabolario, di cui è dedicatario, nel 1691.

Carte di Castello 43. Pianta e localizzazione di Città del Messico

Il catalogo riproduce a stampa la digitalizzazione ad alta risoluzione dell’intero corpus delle Carte di Castello. Le immagini digitali sono state georeferenziate e sono disponibili attraverso un portale da noi allestito in collaborazione con il dipartimento di Digital Humanities dll’Università di Groningen – <www.theglobaleye.edu> –, finanziato dalla medesima università, raggiungibile anche dal portale istituzionale della Biblioteca Medicea Laurenziana. Il sito consentirà di inserire il corpus di Castello nel più vasto repertorio digitale dell’Atlas of Mutual Heritage – <http://www.atlasofmutualheritage.nl/en/>. Il portale web Atlas of Mutual Heritage risulta della collaborazione tra il Rijksmuseum di Amsterdam, il Rijksdienst voor het Cultureel Erfgoed di Amersfoort, la Koninklijke Bibliotheek dell’Aia e il Nationaal Archief all’Aia, è stata una fonte molto importante per lo sviluppo della nostra ricerca: consente allo stesso tempo di geolocalizzare, visualizzare, contestualizzare e comparare le carte di Vingboons conservate nel National Archief di Den Haag (e in alcuni casi a Vienna, nella Österreichische Nationalbibliothek), nel contesto amplissimo della documentazione visuale prodotta nei Paesi Bassi, a partire dalla metà del XVI secolo.

Carte di Castello 47 Baia della Tavola presso il Capo di Buona Speranza

Il volume è strutturato in tre parti complementari. La prima è composta da quattro saggi. Il primo, di Sabrina Corbellini, contestualizza l’acquisto delle carte di provenienza olandese nel quadro del primo viaggio nei Paesi Bassi del principe Cosimo III. Il secondo, di Angelo Cattaneo, analizza il significato culturale delle Carte di Castello, in riferimento a due quadri interpretativi principali, la geografia e la storia globale della prima età moderna. Un terzo saggio, di Ilaria Giannotti, approfondisce la storia dell’esposizione delle carte nella Villa di Castello a partire dal 1785. Infine, Anna Rita Fantoni mette a fuoco l’arrivo delle carte nella Biblioteca Medicea Laurenziana dal 1920 circa, fino al loro restauro intorno al 1970. La seconda parte del volume, a cura di Angelo Cattaneo e Sabrina Corbellini, è un catalogue raisonné del corpus documentale di Castello nel quale ciascuna delle ottantadue carte viene descritta e analizzata. Infine, la terza parte del volume si compone di un congiunto di otto interventi che arricchiscono il contesto documentale di questo studio e includono: tre ritratti di Cosimo III in momenti differenti della sua vita (Sandro Bellesi), due medaglie commemorative di Cosimo III (Alberto Bruschi), una lunetta del primo Seicento del pittore fiammingo Giusto Utens (?-1609) con la rappresentazione della Villa di Castello e dei suoi celebri giardini (Marco Mozzo), i diari dei due viaggi europei di Cosimo III nella versione attribuita a Filippo Corsini, conservati all’Archivio di Stato di Firenze (Fabio D’Angelo), i diari di viaggio nella cosiddetta “redazione ufficiale” (Eugenia Antonucci) e quello in rima di Giovanni Andrea Moniglia (Silvia Scipioni), entrambi conservati presso la Biblioteca Medicea Laurenziana, infine, la terza edizione del Vocabolario della Crusca, dedicata a Cosimo III (Giovanna Frosini).

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