Un grande gallerista che porta alto il nome italiano in tutto il mondo e anche un grande collezionista. Non è facile fare coincidere le due attività, Roberto Casamonti, patron della Tornabuoni Arte senza dubbio incarna queste due qualità alla perfezione e ne è l’ennesima riprova la mostra che si apre giovedì alle 18 nello storico spazio di Lungarno Cellini a cura di Sergio Risaliti, dal titolo “ Il Dado è tratto. Arte contemporanea italiana oltre la tradizione” e che mette in mostra quaranta selezionatissimi pezzi, dalla collezione privata Casamonti, che tracciano il percorso del superamento del figurativo, dagli anni ’30 agli anni ’70, segnando un punto di non ritorno, il dado è tratto, appunto, l’incrinatura è profonda e innegabile. I nomi sono quelli dei grandi del Novecento come Afro, Boetti, Bonalumi, Burri, Capogrossi, Castellani, Dorazio, Fontana, Kounellis, Melotti, Merz, Nigro, Paolini, Pistoletto, Scheggi, Turcato, Vedova e Zorio e può capitare, come in questo caso, che fino all’ultimo una parete rimane in attesa dell’ultimo pezzo, un Magnelli nello specifico, in arrivo da Parigi. Cose che accadono solo grazie a una conoscenza internazionale del mercato dell’arte. “ Ho voluto fare questo regalo ai fiorentini – dice con orgoglio Roberto Casamonti – in occasione della Biennale dell’Antiquariato – un invito ad avvicinarsi all’arte moderna con queste opere della mia collezione”. “I capisaldi dell’esposizione sono Fontana e Burri, sono loro a spostare il baricentro dell’arte italiana verso l’astratto – dice Sergio Risaliti che ha curato l’esposizione e il saggio in catalogo – la cesura è di evoluzione e avviene negli anni’30, il pittore si rende autonomo dalla natura”. L’andamento è cronologico, si parte dagli anni ’30 in poi. L’occasione è importante anche per nuovi arrivi, come l’entrata recente in collezione di un’opera di Manlio Rho del Gruppo Comasco o la ricollocazione di alcune figure rimaste ai margini come Mario Nigro , insieme ai grandi nomi di Afro e Capogrossi, si arriva all’arte Povera, Pistoletto con il teatro della vita specchiante, Boetti con un “Mimetico” degli anni ’60, Paolo Scheggi, per proseguire al piano di sopra con Paolini, Zorio, Merzt, Bonalumi, Gino de Dominicis e una bellssima iconostasi di Claudio Parmiggiani.Tra i protagonisti di questa esposizione, molti sono già stati portati dalla galleria Tornabuoni in giro per il mondo come Fontana, Capogrossi, Vedova. Ma tante sono le novità di Tornabuoni Arte per la Biennale dell’Antiquariato alla quale sarà presente a Palazzo Corsini con una selezione dei maestri dell’arte italiana, mentre nel negozio di Via Maggio dedicato all’Arte Antica una nuova collezione di dipinti antichi e arredi e nello spazio di arte contemporanea in Via Maggio la mostra “Plastic Shapes” di Francesca Pasquali”. Non è tutto , per Tornabuoni Arte che quest’anno è stato scelto a far parte della selezionatissima Art Basel, il 7 ottobre aprirà una nuova sede a Londra con una mostra dedicata a Lucio Fontana e il 20 ottobre nella sede di Parigi una personale di Paolo Scheggi, l’artista fiorentino scomparso a soli trentuno anni che recentemente ha raggiunto quotazioni da capogiro nelle aste internazionali, superando il milione e mezzo di euro. A lui è dedicata la performance OPLA’ del 26 settembre per le strade del centro di Firenze organizzata dall’Associazione MUS.E. Come nel 1969, quattro grandi lettere bianche, formanti la parola OPLA, saranno portate nelle vie, nelle piazze, nel centro con il coinvolgimento del pubblico. La partenza è alle 17, davanti al Museo del Novecento, massimo cento persone, per prenotarsi info@muse.comune.fi.it.