“ Non si bada abbastanza agli oggetti che si mettono in mano ai bambini. La forma, la specie, il colore di un oggetto influiscono sul carattere del bambino, indirizzano la sua formazione mentale, determinano il suo destino” e ancora parlando della sua terra di origine “ La Grecia si scopre quando meno te lo aspetti. Aprendo una porta e trovando in quella camera abbandonata un tirastivali in forma di lira… è l’oggetto che genera lo spirito, non lo spirito che genera l’oggetto”. Gli scritti sono di Alberto Savinio, genio poliedrico a cavallo tra Otto e Novecento, fratello del più noto Giorgio De Chirico, compositore musicale, drammaturgo, scrittore, oltreché pittore, ancora oggi figura che attende, da una parte di essere completamente decifrata, dall’altra di ottenere ancora più alti riconoscimenti da parte del mercato dell’arte.
Ed è proprio in occasione della prossima asta di Arte Moderna, in programma da Farsetti a Prato, venerdì e sabato prossimi che andrà all’incanto, proveniente da una prestigiosa collezione veneta, il “Monumento ai giocattoli” del 1930, un olio su tela, cm. 80,5X65, stima di partenza di 550.000/750.000 euro, opera storica esposta alla Biennale del ’54, alla Quadriennale del’55, alla mostra di Arte moderna in Italia 1915-1935 allestita a Palazzo Strozzi nel 1967 e che fa parte del gruppo di dipinti iniziati con “Le naive perdu” del 1928 già posseduto da Paul Guillame che dai Surrealisti riprende l’idea dell’assemblaggio degli oggetti quotidiani, gli objets trouvè ricollocati secondo un ordine artificiale e nel caso di Savinio arricchiti da una componente magico-misteriosa e da una vivace cromia di derivazione arcimboldesca. Altro dipinto esemplare del Savinio surrealista “Les Dioscures” del 1929, olio su tela, cm. 65X 54, base d’asta 200.000/300.000 euro, un’opera vicina quasi pendant al “Dédale” del 1929, due anni prima Savinio aveva tenuto la sua prima personale a Parigi presentata da Jean Cocteau che lui stesso aveva difeso in occasione dell’attacco da parte del gruppo dei surrealisti.
Savinio comunque non si lascia coinvolgere dall’ortodossia surrealista né dal rappel à l’orde che avrebbe attirato molti artisti in Italia, ma rielabora in chiave personale il suo rapporto con il mondo classico e con il Mito. Nella sua opera “Hermaphrodito” edito da Liberia della Voce nel 1918 enuncerà il concetto di realtà come “cosa insignificabile, poiché la cosa o l’azione alle quali si fa riferimento ….è sostituita da un vuoto del linguaggio: la scrittura riduce la sua comunicabilità rispetto alla realtà ad un rapporto che può essere fatto solo di elusione”.
Altre opere da segnalare per quella che, con inizio alle ore 16.00 di sabato 28 novembre si annuncia come un grande appuntamento per i collezioni di Arte moderna, ben 122 selezionatissimi lotti, per la maggior parte provenienti da importanti collezioni private, sono senza dubbio “L’attente” di Marc Chagall, 1975-9178, olio su cartone telato cm, 46X38 con stima di 160.000/250.000 in cui si ritrovano tutte le immagini che compongono il mondo dell’artista, misticismo ebraico e folclore russo, l’opera di Pablo Picasso “ Tete de faune barbu” del 1946, guache e collage su carta cm. 66×50, con una stima di 290.000/390.000, “Cretto bianco” di Alberto Burri del 1974, cm. 52X85 stima di base 350.000/500.000, “Documento V” di Emilio Vedova un olio su tela 135X170 del 1958 base 130.000/200.000, “Bambina con bambola” di Umberto Boccioni, olio su tela 117X95 del 1907 con stima di 280.000/400.000, numerose opere di De Chirico, Severini Casorati, De Pisis, Guttuso e tanti altri maestri del Novecento italiano e una pregevole collezione di incisioni all’acquaforte di Giorgio Morandi, strumento usato dal maestro per tutta la sua vita, eccetto che tra il 1936 e il 1942, quasi un diario dell’anima e momento di riflessione sulla natura delle cose.