Finissage. Chiude all’Archivio di Stato di Firenze la mostra “Cosimo I de’Medici e l’invenzione del Granducato”

Oggi e domani sono gli ultimi giorni per visitare la mostra allestita in occasione del cinquecentenario dalla nascita di Cosimo I de’ Medici, l’Archivio di Stato di Firenze dal titolo  Cosimo I de’ Medici e l’invenzione del Granducato.La mostra racconta la vicenda umana e politica del primo granduca di Toscana attraverso una selezione tra i molti documenti conservati nell’Archivio di Stato di Firenze, accompagnati da un ricco apparato iconografico.

Accoglie i visitatori l’albero genealogico della famiglia Medici, accompagnato da due manichini che indossano gli abiti di Cosimo e della sua sposa, Eleonora di Toledo, liberamente ispirati ai loro ritratti. Segue un excursus sulla famiglia di Cosimo, in particolare i genitori e le due spose, Eleonora di Toledo e Camilla Martelli.
Una parentesi sull’araldica della famiglia Medici mostra come il giovane duca, appartenente a un ramo collaterale della famiglia, si appropriò dello stemma del ramo principale, quasi per un tentativo di legittimazione della discendenza dai Medici, signori di Firenze nel secolo precedente.

Il potere del nuovo sovrano si concretizzò anche nella scelta delle residenze cittadine: dal palazzo avito di via Larga, alla sede del potere della Repubblica, Palazzo Vecchio, al palazzo dei Pitti, dimora appartata, quasi un nuovo Olimpo per la nuova dinastia. E poi un itinerario tra alcune delle principali ville medicee, tra quelle di provenienza familiare, a quelle di nuova acquisizione e trasformazione. Una pausa nel percorso è offerta da un ambiente più scuro e intimo, che intende riportare alla mente i misteriosi studioli, posti in Palazzo Vecchio, in cui Cosimo conservava le carte più preziose e importanti.

Un esempio dell’attenzione del sovrano verso l’arte e la cultura è dato dalla creazione dell’Accademia del Disegno, che aveva lo scopo di valorizzare e tutelare la produzione artistica toscana. Gli organizzatori dell’Accademia, tra cui Giorgio Vasari, scelsero come nume tutelare Michelangelo Buonarroti, del quale si espongono alcune lettere indirizzate a Cosimo I.

Il percorso politico è mostrato attraverso documenti ufficiali, alcuni anche di grande impatto visivo: diplomi imperiali pergamenacei segnano i progressi di Cosimo nell’affermare il proprio potere su uno Stato territoriale via via più ampio, organizzato in modo moderno grazie all’impronta riformatrice data dai collaboratori e segretari che il duca seppe individuare e valorizzare. Ma non solo il rapporto con l’Impero era importante; una serie di altre azioni segnarono un avvicinamento progressivo di Cosimo al papato: l’istituzione di un Ordine cavalleresco per combattere i Turchi, l’Ordine di Santo Stefano, e la creazione dei Ghetti ebraici, desiderati dai papi ma non graditi dalla maggior parte dei sovrani. Fu questo progressivo avvicinamento che consentì a Cosimo di ricevere dal papa un nuovo titolo sovrano, inventato per lui, quello di Granduca, che lo mise al di sopra degli altri duchi italiani: l’immagine della bolla papale con il disegno della corona granducale segna il punto di arrivo del percorso espositivo.

 

Cosimo I de’ Medici e l’invenzione del Granducato
Firenze, Archivio di Stato
24 novembre 2019 – 18 gennaio 2020
lun-ven 9-17; sab-dom 10-13 (escluse le festività e i giorni 24 e 31 dicembre pomeriggio)
Ingresso libero
Inaugurazione: sabato 23 novembre, ore 10.30

Prenotazione visite guidate e attività didattiche
CSC Sigma – 055/0317740
prenotazioni[at]cscsigma.it
Visite guidate gratuite domenica 1 dicembre 2019, sabato 14 dicembre 2019, domenica 12 gennaio 2020, ore 10.30 (prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti a disposizione).

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