“Pino Trademark” è la firma che Pascali appone in calce ad una lettera inviata al gallerista Gian Enzo Sperone nel 1966, per ringraziarlo della mostra da poco inaugurata a Torino, dove per la prima volta l’artista mostra in pubblico la serie delle Armi.
Una scelta singolare, piuttosto ironica, quasi un marchio di garanzia sulla recente produzione, che rimanda immediatamente alla citazione di quei “modelli” americani con cui Pascali amava confrontarsi, specie nell’ambito della ricerca pubblicitaria, svolta in quegli stessi anni, per la Lodolofilm e per la Rai. Nei tanti disegni-omaggio a Jasper Johns, nelle scenografie per i caroselli di aziende come Algida o Steel USA, così come nella scelta dei personaggi e delle storie, Pascali inventa uno stile ed un linguaggio originalissimi, spesso con uno sguardo, talvolta critico e insidioso, rivolto all’America e alla sua egemonia nel commercio e nella comunicazione. Il bozzetto “Super” del 1965, cui è dedicato il recente volume “Super. Pino Pascali e il sogno americano” (Skira, 2018), incarna la sua visione sarcastica verso la superpotenza a stelle e strisce di cui l’artista sembra conoscere a fondo gli strumenti della retorica e della cultura visuale.
In mostra molti dei lavori prodotti da Pascali nell’ambito della ricerca sull’immagine in movimento, realizzati tramite disegno, collage, emulsioni, tempere e tecniche miste, su carta o su acetato, e destinati alla produzione televisiva. Saranno visibili anche due tra i caroselli più significativi: “I Killers”, cortometraggio d’animazione proposto inizialmente all’Algida e in seguito, dopo il rifiuto del committente, sviluppato da Pascali in un video autonomo; e “Cirio”, filmato realizzato a partire da un reportage fotografico eseguito da Pascali tra Roma e Napoli nel quale l’artista interpreta le maschere partenopee di Pulcinella e Pazzariello.
Il contrassegno grafico che Pascali inventa per Sperone si rivela così indissolubilmente legato a quei soggetti da tempo indagati, le armi, i killers, i cowboys, il dollaro, il paesaggio metropolitano e le insegne alfanumeriche, che testimoniano il confronto assiduo con il New Dada e la Pop Art americana, ma anche all’invenzione di una via tutta italiana e mediterranea della comunicazione pubblicitaria, manifestando ad un tempo il tentativo di acquisizione e di superamento dei codici e delle formule linguistiche d’oltreoceano.
Orario per le visite: 10:00 -19:00 dal lunedì al sabato e su appuntamento
Sede: Frittelli Arte Contemporanea via Val di Marina 15 50127 Firenze tel. 055410153 info@frittelliarte.