Preghiera e misericordia sono due componenti imprescindibili nella vita spirituale cristiana, che trovarono l’espressione più intensa nel monachesimo, sia nella Chiesa cattolica sia nell’Oriente ortodosso. La mostra vuole sottolineare l’orientamento di vita spirituale e di servizio sociale che ha sempre accomunato e continuerà ad accomunare persone di diverse nazionalità e paesi, che si siano dedicate alla causa comune del servizio a Dio e al prossimo.
L’esposizione “L’icona russa: Preghiera e Misericordia”, ospitata dal 10 ottobre al 3 dicembre 2017 al Museo di Roma a Palazzo Braschi, è dedicata al 25° anniversario dell’instaurazione delle relazioni ufficiali tra la Federazione Russa e il Sovrano Ordine di Malta ed è, inoltre, particolarmente significativa nel 2017, anno in cui si celebra il 320° anniversario dell’avvio ufficiale delle relazioni tra l’Impero russo – guidato da Pietro il Grande – e l’Ordine al tempo in cui governava l’isola di Malta.
Il progetto, patrocinato dell’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede e il Sovrano Ordine di Malta e promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è stato reso possibile grazie alla collaborazione di due importanti musei moscoviti, il Museo Centrale di arte e cultura russa antica Andrey Rublev e il Museo Privato dell’Icona Russa.
Curatrice del progetto è la direttrice della sezione di studi e ricerche scientifiche del Museo Andrey Rublev, Lilija Evseeva.
L’organizzazione della mostra è stata resa possibile grazie al sostegno della fondazione benefica “Museo Privato dell’Icona Russa”, fondata da Mikhail Abramov. Questo progetto rappresenta un ottimo esempio di collaborazione tra Pubblico e Privato e offre l’occasione di esporre all’estero anche le opere di uno dei principali musei statali senza uso di fondi pubblici.
La mostra “L’icona russa: Preghiera e Misericordia” presenta al pubblico italiano 36 icone del XVII-XVIII secolo provenienti dalle collezioni dei due musei russi, e un’opera di Vladimir Tatlin, Composizione con superfici trasparenti (1916), mai esposta finora, oltre a una scultura contemporanea, Madre di Dio Grande Panagia di Dmitrij Gutov (2012), entrambe appartenenti a collezioni private.
Il tema centrale della mostra – preghiera e misericordia – non resta dunque confinato all’ambito delle opere d’arte medioevali ma trova prosecuzione nell’epoca dell’avanguardia russa e nell’arte russa contemporanea.
Scopo fondamentale della mostra è quello di testimoniare, attraverso immagini iconiche, l’eccellenza delle maestranze russe, capaci di rinnovare ogni volta la suggestione spirituale pur attenendosi fermamente alla tradizione figurativa. Agli occhi degli spettatori l’icona si fa quindi rappresentazione di una spiritualità forte e diventa veicolo di un invito all’idea dell’amore perfetto di Dio per l’uomo.
In mostra vengono presentate sia opere di botteghe e laboratori ampiamente noti (ad esempio, sarà presente una Trasfigurazione dipinta nel Palazzo dell’Armeria di Mosca), sia icone provenienti dalle regioni del Volga, di Kargopol’, del bacino del fiume Kama – territori nei quali nel corso del XVII-XVIII secolo si svilupparono scuole e maniere iconografiche locali.
Ai visitatori saranno presentate icone mariane (la Madre di Dio Odigitria di Šuja e la Madre di Dio Odigitria di Tichvin del XVII secolo, la Madre di Dio della Passione della fine XVII-primo terzo del XVIII secolo), un ciclo cristologico (la Trasfigurazione del XVII secolo, l’Entrata del Signore a Gerusalemme del XVIII secolo, la Resurrezione di Cristo del XVIII secolo), e anche l’Arcangelo Michele, San Nicola Taumaturgo (di Zarajsk), il Miracolo di san Giorgio e il drago, i Martiri Quirico e Giulitta, la Grande Martire Parasceve, e infine, raffigurazioni di santi monaci russi: San Sergio di Radonež, i Santi Zosima e Savvatij, San Makarij di Unža, San NildiStolbnyj, i Santi Evfimij e Chariton di Sjamžem.
Questo prezioso progetto espositivo ha l’intenzione non solo di contribuire alla maggiore conoscenza della tradizione figurativa spirituale russa, ma potrà arricchire i legami di comprensione tra la Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa Russa.
- Madre di Dio Odigitria (di Šuja) con santi sullo sfondo Seconda metà del XVII secolo 70 × 59 cm Legno, tempera Museo dell’icona russa Opera ripulita da M. Rudina e I. Lozinskaja nel 1992, nuovamente da D. I. Nagaev nel 2007
- Cristo Pantocratore Seconda metà del XVII secolo 105,5 × 100,5 cm Legno, tempera Regione della Volga Museo dell’icona russa Opera ripulita prima dell’acquisizione da parte del museo, poi nuovamente da V. M. Mamot nel 2008
- Epifania Ultimo terzo del XVII secolo 71,8 × 55,1 cm Legno, tempera Pskov Museo dell’icona russa Opera ripulita prima dell’acquisizione da parte del museo e nuovamente da D. I. Nagaev nel 2009
- Il miracolo dell’Arcangelo Michele a Floro e Lauro Ultimo quarto del XVII secolo 102,8 × 75,8 cm Legno, tempera Russia settentrionale Museo dell’icona russa Opera ripulita da V. M. Momot nel 2009
- Venerato Niphon di Cipro e pio Artemij di Verkola Fine XVII secolo 67,8 × 51,3 cm Legno, tempera Regione di Prikam’e Museo dell’icona russa Opera ripulita da V. M. Momot prima dell’acquisizione del museo, e successivamente da D. I. Pejčev nel 2008
- Venerato Makarij di Unža con veduta del Monastero della Trinità Fine del XVII secolo 31,3 × 26,5 cm Legno, tempera Regione della Volga Museo dell’icona russa Opera ripulita da S. N. Vorob’ev nel 2009
- San Michele Arcangelo Inizio XVIII secolo 87,4 × 61 cm Legno, tempera Regione della Volga Museo dell’icona russa Opera ripulita prima dell’acquisizione da parte del museo
- Madre di Dio «Gioia di tutti gli afflitti» 1692 Regione della Volga Museo Andrej Rublëv Legno, tempera. 107 × 64,7 cm Opera recuperata da I. P. Krivšinko nel 2007
- Dormizione della Madre di Dio 1731 Mosca Museo Andrej Rublëv. Legno, tempera. 132,5 × 101 cm Opera recuperata da S. N. Ratnikov negli anni 1992–2016
- Miracolo di San Giorgio e il drago Fine del XVII secolo Terre di Vologda Museo dell’icona russa Legno, tempera 65,4 × 46,5 cm Opera recuperata prima dell’acquisizione da parte del museo
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