“Corrispondenze” al Castello di Portofino con Riccardo Guarneri e Gioni David Parra

Riccardo Guarneri e Gioni David Parra sono i protagonisti di “Corrispondenze” l’esposizione curata da Alberto Dambruoso allestita nel Castello Brown di Portofino che sarà aperta al pubblico da sabato 4 giugno fino al 10 luglio. Il titolo è stato scelto proprio dal curatore della mostra con l’intento di stabilire un dialogo tra l’opera dei due artisti, due diverse generazioni ma ambedue toscani e legati da sincera amicizia, anche se operanti in ambiti diversi, Guarneri è uno degli esponenti più rappresentativi della Pittura Analitica, sue opere si trovano nei più importanti musei in tutto il mondo, non ultimo il Centre Pompidou di Parigi che ha recentemente acquisito quattro sue opere per la sua collezione permanente, la più importante in Europa,  Gioni David Parra è scultore, pittore, scenografo capace di restituire a un materiale antico come il marmo, l’essenza dell’eternità  attraverso le sue  “lame di luce” in una  nuova e inaspettata declinazione nel contemporaneo.

Riccardo Guarneri Sfumare viola e giallo 2, 2022, cm 66×61

 All’interno del Castello Brown, tra gli anni ’70 e ’90, il gallerista Daniele Crippa si è occupato dell’allestimento di mostre d’arte rimaste nella storia, dove tra i nomi più illustri figurano Arman, Afro, Capogrossi, Casorati, Dova, Festa, Gilardi, Manzoni, Mitoraj, Parmiggiani, Pomodoro, Rotella, Scanavino, Schifano, Vedova e molti altri. Con la precedente mostra dell’estate 2021, dedicata a Elio Marchegiani, si è dato il via alla ripresa delle mostre al castello, con un calendario rilanciato dallo stesso Daniele Crippa.

Gioni David Parra Nocube XVIII, 2018, marmo bianco e foglia oro, cm 25x18x10,5 e Nocube VII, 2020, marmo bianco e foglia oro, cm 11×7,3×7,5

Nel testo curatoriale, Dambruoso spiega: “Riccardo Guarneri e Gioni David Parra sono due artisti di generazioni diverse (di fatto Parra potrebbe essere un allievo di Guarneri), con percorsi differenti e soprattutto operanti in due ambiti totalmente diversi: il primo è un pittore e il secondo uno scultore con un forte senso della materia e del colore. Se questi sono i punti che differenziano i due artisti, molti di più però, sono quelli che, al contrario, li pongono su di un piano di assoluta consonanza. In primis, comune per non dire identico, è l’approccio alla ricerca artistica, intesa da parte di entrambi quale indagine analitica delle componenti strutturali, segniche, materiche e cromatiche dell’opera d’arte. Lo studio sugli effetti luministici sulla tela del primo e sul marmo del secondo, è un altro dato in comune, come anche il ricorso in generale a elementi costruttivi di ordine geometrico. D’altronde sia Guarneri sia Parra sono toscani e il disegno e la geometria in quella regione sono notoriamente di casa, costituendo una sorta di DNA artistico presente in pressoché tutti gli artisti nati nella terra di Masaccio, di Piero, del Brunelleschi, del Donatello e di Paolo Uccello. Nella mostra ordinata presso il Castello di Portofino, il dialogo instaurato tra i due artisti non poteva quindi che essere all’insegna delle reciproche corrispondenze.”

Riccardo Guarneri Struttura lirica 16,2018, cm 121×97

Riccardo Guarneri, Gioni David Parra “Corrispondenze” , a cura di Alberto Dambruoso, Catalogo GLI ORI Editore, Dal 4 giugno al 10 luglio, Castello Brown, Portofino,www.museodiportofino.it

Gioni David Parra Sculpture’s frame XI, 2021, granito nero e foglia oro su tessuto oro applicato su tavola incorniciata, cm 165x74x8,5

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