Aperto il bando del valore di 300.000 euro della Fondazione CR Firenze per “Firenze restaurata”

Ha l’obiettivo di attivare una ventina, tra cantieri e laboratori di restauro e altrettanti contratti di lavoro per questa categoria, la terza edizione del bando ‘Firenze Restaura’  del valore di 300.000 euro promosso da Fondazione CR Firenze in collaborazione con l’ Arcidiocesi di Firenze. Il bando, aperto da oggi al 30 aprile (per ulteriori informazioni e per scaricare il testo integrale del bando https://www.fondazionecrfirenze.it/iniziative/firenze-restaura/), si rivolge alle chiese del territorio metropolitano che presentino progetti per il restauro di uno o più beni mobili, conservati presso di esse e per i quali è garantita l’esposizione al pubblico e interviene nuovamente in un importante settore fortemente penalizzato dall’emergenza coronavirus. Lo scopo primario è infatti quello di dare lavoro ad una specializzazione che rischia un vero e proprio tracollo se non adeguatamente sostenuta e che riveste nel nostro territorio una grande rilevanza. I due bandi precedenti (nel 2018 e nel 2020), grazie ad un contributo complessivo di 455.000 euro, hanno consentito l’approvazione di 34 progetti, supportando altrettanti professionisti restauratori, presentati da parrocchie e da enti diocesani di 16 diversi Comuni dell’area metropolitana compreso il capoluogo, che hanno consentito il restauro di oltre 50 beni storico-artistici, tra dipinti, sculture, paramenti liturgici e oggetti di oreficeria sacra ma anche libri religiosi e opere su carta.

Antonio del Ceraiolo, Natività di Cristo. Chiesa di Sant’Elisabetta delle Convertite. Firenze, Parrocchia di San Felice in Piazza.

Sono destinatari del bando gli enti diocesani, compresi nel territorio afferente alla Diocesi di Firenze, che siano proprietari dei beni mobili di interesse storico-artistico da restaurare. Sono ammessi alla valutazione i progetti che riguardano il restauro di uno o più beni mobili conservati presso le chiese, per le quali è garantita l’esposizione al pubblico, che rientrano nelle seguenti categorie di beni: dipinti su tela e su tavola, sculture lignee, lapidee, bronzee, e modellata in cera e cartapesta, stucchi, terrecotte e terrecotte invetriate, commesso di pietra dura, scagliola, paramenti liturgici tessili e paliotti, arredi lignei, volumi religiosi e opere su carta, oggetti di oreficeria sacra e reliquiari, apparati decorativi murari.

Il bando ha tenuto conto dei professionisti iscritti in Toscana con il codice ATECO 900302 (conservazione e restauro di opere d’arte) che sono complessivamente 450, di cui 233 nel territorio fiorentino (28 società, 205 imprese individuali) e del censimento sistematico del proprio patrimonio storico/artistico, architettonico, archivistico e librario condotto dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici a partire dal 2009. Una operazione di grande portata, visitabile nel portale “BeWeB1”, che ha permesso la schedatura di migliaia di opere e di oggetti d’arte assieme alla verifica dello stato di conservazione di questo immenso patrimonio, spesso a rischio non per incuria di chi ne detiene la proprietà ma per la mancanza di fondi. Anche l’Arcidiocesi di Firenze ha effettuato l’ inventario dei suoi beni culturali ecclesiastici mobili che ha prodotto oltre 240.000 schede di opere d’arte provenienti da quasi 1.000 edifici ecclesiastici presenti sul territorio diocesano.

Informazioni e contatti: dal martedì al giovedì (9-13; 15-17) – tel. 055 5384. 628 – e-mail: info.arteconservazione@fcrf.it .

Un gruppo di restauratori al lavoro

”Il risultato conseguito dalle precedenti edizioni – ha sottolineato il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – conferma la validità del bando che non vuole trascurare un settore così importante anche dal punto di vista occupazionale oltre che artistico. Vogliamo contribuire concretamente a lanciare un segnale positivo per le prossima, graduale ripresa delle attività sostenendo  quelle numerose figure professionali e artigianali altamente qualificate, legate alla straordinaria ricchezza e importanza del nostro patrimonio artistico. La Toscana è la seconda tra le regioni italiane, dopo il Lazio, per incidenza dell’occupazione culturale e, solo nel settore delle spettacolo e dei musei, ci sono 54.000 addetti; metà di questi opera del territorio di riferimento della Fondazione. La cultura e l’arte di un territorio rappresentano ora più che mai un valore e un’eredità da tramandare alle generazioni future, la vera identità culturale e civile di una intera comunità e un importante volano economico territoriale”.

Ambito toscano prima metà sec. XVIII (attribuito a Jacopo Vignali), Battesimo di Cristo. Firenze, Parrocchia di Santa Maria a Coverciano.

”L’Arcidiocesi di Firenze che, per la sua storia, conta un’eredità culturale di enormi proporzioni – dichiara il Direttore dell’ Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici don Giovanni Paccosi – si trova, oltre che a curare le dimensioni caritative, educative e liturgiche, a dover far fronte alla responsabilità di custodire e valorizzare la bellezza consegnata a noi dalle generazioni dei credenti. Dopo il Bando Firenze Restaura 2019, della Fondazione CR Firenze, che ci ha permesso intraprendere il restauro di alcune opere delle nostre chiese della città, quello del 2020, esteso a tutto il territorio della Diocesi, ha reso possibile aiutare alcune delle realtà periferiche, come per esempio alcune parrocchie del Mugello colpite dal terremoto dei 2019, in situazioni in cui è difficile trovare fondi per il restauro e la conservazione. L’edizione 2021 del Bando, di cui siamo grati alla Fondazione CR Firenze, ci permetterà estendere quest’opera di conservazione ad altre opere della fede e della creatività del nostro territorio, in modo che possano essere restituite alla loro bellezza originaria. Proprio della bellezza, in tempi come questi, non possiamo fare a meno, per risorgere’’.

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