Al via la 55° edizione del Premio Vasto “Forme di luce” Artisti abruzzesi demiurghi tra materia e colori.

La mostra, a cura di Paola Di Felice, nelle eleganti sale di Palazzo d’Avalos ospita dodici artisti quali Gigino Falconi, Luca Farina, Giuseppe Fiducia, Valentino Giampaoli, Silvio Mastrodascio, Guido Montauti, Mariano Moroni, Vito Pancella, Massimiliano Perazzetti, Lucia Ruggieri, Rena Saluppo e Gianni Tarli.

Celebri Maestri dialogano con voci più nuove nel panorama espositivo contemporaneo, estendendo l’arco di declinazione del tema prescelto in uno stimolante confronto tra diverse generazioni di artisti.

Il focus dell’attenzione torna a concentrarsi sugli esponenti abruzzesi dell’arte attuale, filone d’interesse frequentemente indagato in passato dal Premio Vasto e ancora una volta esplorato da un punto di vista inedito: quello della luce che vela e rivela aprendosi ai vari linguaggi espressivi.

La curatrice, nell’analisi delle opere in esposizione, evidenzia appunto l’elemento luce quale protagonista e interprete della creatività demiurgica dei singoli autori.

L’energia dell’arte, fluendo dirompente attraverso rivelazioni luminose, in questo particolare momento storico si oppone all’oscura minaccia distruttiva sottesa alla situazione pandemica, purtroppo non ancora risolta.

Questo contrasto forse dimostra che i virus, forme primordiali di vita, pur potendo generare morte, restano confinati a una primordialità ancestrale che nulla ha a che vedere con la creatività dell’uomo demiurgo. Forse suggerisce che il virus, proditoriamente, si trasforma per portare di nuovo morte e aggredire la vita mentre la mano dell’uomo, manipolando materie e forma, esaltate dalla luce primigenia, rende immortale l’umanità tutta, la traghetta oltre i confini del dolore, della sofferenza, della morte.

L’inaugurazione è prevista per il 28 settembre e l’esposizione proseguirà fino all’11 dicembre, anche per consentire più a lungo le visite delle scolaresche, confermando l’interesse del Premio per la sensibilizzazione dei giovani verso la conoscenza dei linguaggi odierni dell’arte.

Il ringraziamento del Comitato organizzatore va all’Amministrazione comunale di Vasto e alla curatrice, che generosamente hanno offerto il loro contributo rendendo possibile la realizzazione di questa mostra e scrivendo il capitolo più recente di un’avventura avviata nel lontano 1959. Sempre nel ricordo dell’indimenticato “papà” del Premio, l’Avvocato Roberto Bontempo, esempio di costanza e di lungimiranza per tutti noi.

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