Al Museo Archeologico Nazionale di Firenze la sezione dedicata alla “Collezione di gemme antiche dei Medici e dei Lorena”

Lo scorso dicembre Stefano Casciu, Direttore del Polo museale della Toscana, Mario Iozzo, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente della Fondazione Friends of Florence hanno inaugurato  il riallestimento della sezione museale interamente dedicata alla Collezione di gemme antiche dei Medici e dei Lorena, realizzata grazie al sostegno finanziario della Fondazione non-profit Friends of Florence.

Dopo due anni di studio e di preparazione, tornano a splendere nella nuova esposizione 432 gemme, babilonesi, greche, etrusche, romane e post-classiche, dall’epoca Carolingia al Rinascimento, per un arco cronologico che va dal 2300 a.C. circa fino agli inizi del Settecento. La consistente selezione dei 2300 esemplari della più grande e più importante collezione di gemme al mondo, custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze, trova spazio nello storico Corridoio di Maria Maddalena de’ Medici, realizzato fra il 1619 e il 1620 dall’architetto Giulio Parigi su commissione di Cosimo II de’ Medici come prolungamento del Palazzo della Crocetta verso la Basilica della SS. Annunziata, con un affaccio riservato, il cosiddetto Coretto, dal quale la Principessa poteva assistere non vista alla S. Messa.

Tra le preziose gemme catalogate, selezionate e studiate, con un lungo lavoro iniziato nel 2016 da Riccardo Gennaioli (ora Funzionario dell’Opificio delle Pietre Dure), sono rappresentate tutte le classi collezionate dalle due grandi dinastie: antichi sigilli, cammei, intagli, paste vitree, gemme magiche, anelli, con la montatura originale di epoca romana o per la maggior parte rinascimentale, realizzati in calcedonio, sardonica, corniole, zaffiri e granati, ovvero le più pregiate pietre preziose dell’Antichità.

Come dichiarato da Stefano Casciu: “Dopo lo splendido allestimento delle sale del Vaso François, del Sarcofago
delle Amazzoni e dei Bronzetti greco-romani, la stretta e proficua collaborazione con la Fondazione Friends of
Florence prosegue con questa nuova prestigiosa presentazione della Collezione delle gemme antiche dei Medici e dei Lorena. Viene confermata ancora una volta la grande amicizia e la vicinanza della Fondazione al Museo Archeologico di Firenze. Si è ancora una volta rinnovato e rilanciato al massimo grado il paradigma della buona collaborazione tra pubblico e privato, a tutto vantaggio della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale dei nostri musei. Come sempre, i Friends of Florence si sono messi al servizio del partner pubblico, in questo caso il Polo Museale della Toscana ed il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, veicolando la grande generosità dei donatori americani, ai quali va tutto il nostro grazie, ed esprimendo amore e costante rispetto per le opere, le collezioni e soprattutto le competenze di chi lavora nei nostri musei. In tal modo si sono espresse reciprocamente le migliori energie e si sono sviluppate le migliori capacità scientifiche ed organizzative. Un grazie di cuore, quindi ai Friends of Florence, alla loro Presidente Simonetta Brandolini d’Adda, ai donatori americani, e a tutti coloro che a vario titolo hanno dato il loro contributo di studio, tecnico e di organizzazione per la buona riuscita di questa grande impresa”.

“Questo progetto è stato fortemente voluto da Friends of Florence per riportare alla luce una collezione unica
ed importante. – sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente della Fondazione, che così continua – Le
gemme antiche dei Medici e dei Lorena sono finalmente visibili al pubblico e agli studiosi in un allestimento nuovo, grazie al quale tutti potranno conoscere un insieme di opere di valore storico immenso e di una bellezza rara. siamo grati ai nostri donatori, Martha e David Slosburg e The Jay Pritzker Foundation, così illuminati e così generosi verso Firenze e i suoi tesori, che con il loro sostegno hanno reso possibile questo importante progetto.”

L’allestimento, ideato e diretto da Mario Iozzo, è curato dallo studio di architettura di Gigi Cupellini, con la
collaborazione di Carlo Pellegrini, realizzato da Galli Allestimenti, con grafica di Stampa in Stampa (Claudio
Chiarusi) e illuminazione di Atlas e Livelux (Alessandro Caloia e Alessandro Martini) e di Tiziano Manzini
Impianti Elettrici.

A partire da Lorenzo il Magnifico, che aveva acquistato alcuni esemplari dalla pregevole raccolta del cardinale
veneziano Pietro Barbo, poi Papa Paolo II (1464-1471), si ripercorre la formazione della prestigiosa raccolta fino a Gian Gastone de’ Medici e a Pietro Leopoldo Asburgo-Lorena, passando per il Duca Cosimo I, la moglie Eleonora di Toledo, il Cardinale Leopoldo de’ Medici (il “principe dei collezionisti”) e l’Elettrice Palatina, Anna Maria Luisa de’ Medici. Alcune di queste gemme sono racchiuse in pregiate cornici di oro, smalti e altre pietre preziose che sono fra i più notevoli esempi di montature per gioielli (non sacri) di epoca rinascimentale, non di rado attribuite a Benvenuto Cellini e alla sua bottega.

Una saletta introduttiva, realizzata dagli architetti Simone Martini e Chiara Fornari dello studio Machina,dotata di pannelli e fotografie retroilluminati, touch-screen, video e filmati, realizzati da Marcello Fittipaldi e Davide Morena di Sideways, con testi di Stefania Berutti, immette e guida i visitatori alla scoperta, non solo dell’ambiente espositivo, il Palazzo mediceo della Crocetta e il Corridoio di Maria Maddalena, con la sua storia e la sua funzione di percorso di preghiera, di clausura e Via Crucis esclusiva della Principessa, ma anche all’esame di tutte le gemme esposte, che si potranno ammirare nel dettaglio, ingrandire ed esplorare attraverso immagini digitali.

Le didascalie che accompagnano il percorso offrono approfondimenti sulle materie prime, sulle iconografie, sulla storia e la formazione della collezione e sui loro antichi possessori, i gentiluomini e le dame dei Medici e dei Lorena, che con l’acquisto di preziosi cammei e intagli sostenevano non solo il collezionismo erudito ma anche il loro prestigio, ostentandone spesso il possesso come ornamento dei loro abiti di gala e dei lussuosi antelli. Un’altra sala, posta alla fine del Corridoio delle Gemme, illustrerà ai visitatori la storia del Coretto di Maria
Maddalena, l’affaccio discreto e nascosto nella Basilica della SS. Annunziata, destinato ad uso esclusivo della Principessa e di poche sue dame di compagnia. Anche qui, video, touch-screen, pannelli luminosi e filmati racconteranno e approfondiranno la storia della Principessa e la struttura, l’architettura e le decorazioni
del Coretto, rimasto inalterato dal 1620. L’intero allestimento presenta testi in italiano e inglese

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