Un rarissimo ” Achrome” di Piero Manzoni il 5 dicembre all’asta da Bruun Rasmussen Auctioneers of Fine Art di Copenhagen

Martedì 5 dicembre 2017 alle ore 16 Bruun Rasmussen Auctioneers of Fine Art di Copenhagen batte all’asta un rarissimo “Achrome” di Piero Manzoni risalente al 1961. L’opera, realizzata durante il periodo trascorso dall’artista italiano in Danimarca, non è mai stata messa in vendita. Parigi e Londra ospitano l’opera prima dell’asta, ispettivamente alle gallerie 12 Drouot fra il 21 e il 22 settembre e Shapero Modern fra il 5 e l’8 novembre. A distanza di due settimane, fra il 23 e il 27 novembre, Bruun Rasmussen organizza una presentazione del pezzo in anteprima.

Bruun Rasmussen Auctioneers of Fine Art di Copenhagen, è la tappa di un “viaggio” iniziato in Italia alla fine degli anni Cinquanta, quando il giovanissimo artista Piero Manzoni, cremonese di nascita e milanese di formazione, viene invitato in Danimarca a esporre le sue opere presso la Galerie Köpcke di Copenhagen e a sperimentare l’uso delle fibre naturali e artificiali nella fabbrica di camicie di Aage Damgaard, imprenditore del settore tessile e mecenate sensibile al dibattito artistico. Ed è proprio in quest’ultimo contesto, fra macchinari di ogni tipo, tecnici e operai alle prese con la fabbricazione dei tessuti, che Manzoni realizza alcuni dei suoi primi “Achrome”.

Qui,  arte e industria si incontrano stabilendo un rapporto di interazione e di reciproca influenza . «  C’è una storia molto ben documentata dietro il pezzo di Piero Manzoni che andrà all’asta prossimamente – racconta Niels Raben, direttore del Dipartimento di Arte Moderna presso Bruun Rasmussen-. L’artista ha realizzato diverse  opere in Danimarca fra il 1960 e il 1961. La particolare collaborazione con il produttore di camicie e mecenate Aage Damgaard di Herning è stata di grande importanza per il suo lavoro negli anni immediatamente precedenti alla sua prematura scomparsa nel 1963, in quanto Damgaard lasciava che l’artista italiano si esprimesse in totale autonomia, plasmando spontaneamente il suo grande talento.»

Nato a Soncino, in provincia di Cremona, nel 1933 e scomparso a soli 29 anni  a Milano nel 1963, Manzoni è stato ed è ancora oggi considerato come uno dei più rappresentativi esponenti dell’arte concettuale degli anni Sessanta, quando l’idea -e quindi appunto il concetto- era l’aspetto più importante dell’atto creativo, prima ancora del metodo e del risultato formale. Manzoni ha dato vita a opere d’arte realizzate con materiali e mezzi fra i più insoliti, dall’ovatta alla paglia, dall’impronta delle sue dita al suo stesso respiro fino alle proprie feci inscatolate. Il tono provocatorio e rivoluzionario delle sue opere è alla base del suo successo a livello mondiale. L’artista desiderava creare opere d’arte che fossero sempre più radicali, agli antipodi del pensiero artistico consolidato, della rappresentazione e del linguaggio legato alla tradizione. Opere come gli “Achrome”, serie alla quale appartiene il pezzo prossima all’asta, nascono dalla volontà di esprimere la condizione di ciò che è neutro e, in quanto tale, privo di alcuna associazione di pensiero. L’opera ha il suo valore in quanto significante e non intende, anzi mira deliberatamente a evitare di veicolare significati. Se i primi “Achrome” sono costituiti da semplici superfici bianche di gesso o di caolino lasciate ad asciugarsi, successivamente sono realizzati con materiali diversi, come le fibre naturali e artificiali. In ogni caso gli “Achrome” sono il risultato della materia che si autodetermina, in assenza di interventi da parte dell’artista.

Fra Copenhagen e Herning grazie a due danesi e a un tedesco. Il rapporto di Piero Manzoni con la Danimarca si deve soprattutto a tre persone: un gallerista, un imprenditore e un artista. Il primo è Arthur (Addi) Köpcke che ha gestito la Galerie Köpcke a Copenhagen fra il 1958 e il 1963, dove Manzoni ha esposto alcune delle sue opere riscuotendo grande successo fra il pubblico; il secondo è Aage Damgaard che, a partire dagli anni Cinquanta, si è affidato a una serie di artisti perché esprimessero sulle pareti della sua azienda il proprio estro creativo; il terzo è Paul Gadegaard, impiegato in maniera stabile da Damgaard per dipingere la sua fabbrica a Herning, che fece da tramite fra il suo illuminato committente e il giovane artista italiano.

Residenza d’artista nella fabbrica di camice di Herning. Parte del successo di Piero Manzoni è legato a una fabbrica di camicie nata nel 1939 a Herning, piccola città della Danimarca conosciuta a quell’epoca per le sue industrie tessili. Non è un caso che oggi il Museo di Arte Contemporanea di Herning (HEART), opera di Steven Holl, possieda la più grande collezione al mondo di opere firmate da Piero Manzoni. Il primato si deve alla lungimiranza e all’interesse per l’arte di Aage Damgaard (Rødding 1917 – Herning 1991), inizialmente produttore locale di camicie, nel tempo a capo di una catena di ristoranti all’interno dei quali ha invitato numerosi artisti a esprimere la propria sensibilità espressiva. Fra questi, Damgaard chiamò anche Manzoni che respirò lo spirito creativo di questo speciale ambiente per due volte, fra il 1960 e il 1961. È stato proprio in queste occasioni che l’artista ha dato vita ad alcune delle sue opere più significative, fra le quali proprio quella che sta per essere battuta all’asta da Bruun Rasmussen (valore stimato fra i 200 mila e i 270 milaeuro).

Le mostre e la produzione di Manzoni in Danimarca. Piero Manzoni è stato presente alla Galerie Köpcke di Copenhagen nel mese di giugno del 1960, esponendo “Corpi d’Aria”, palloncini contenenti il suo stesso fiato, “Achrome”, una serie di opere monocromatiche bianche realizzati con gesso e caolino prima, con fibre naturali e artificiali dopo, “Linea”, costituita da una linea tracciata su un foglio di carta arrotolato e posta all’interno di contenitori sigillati, “Uova Scultura”, uova bollite con l’impronta digitale dell’artista sull’albume sodo. In una lettera del tempo, Manzoni riflette sulla propria esperienza a Herning: «(…) A Copenhagen hoavuto un successo che mi ha stupefatto. Galleria piena, articoli su tutti i giornali, su 3-4 colonne da capo a fondo pagina, ecc. Incredibile poi, sono stato ingaggiato da una fabbrica di camicie (vitto e alloggio gratuiti più L. 11.000 al giorno e un assistente-aiutante con macchina) per un mese, con a disposizione tutti i tecnici della fabbrica perché faccia liberamente tutte le ricerche tecnico-artistiche che voglio.» (Celant G. Manzoni,Skira Editore, Milano, 2004, p. 652).

Dopo la mostra alla Galerie Köpcke, Manzoni si recò a Herning, dovetrascorse il mese di luglio creando la sua famosa “Linea” lunga 7.200 metri e in generale sperimentando l’uso di tutti i materiali che la fabbrica tessile poteva mettere a sua disposizione. Dopo un’ulteriore mostra alla Köpcke nell’ottobre del 1961, dove presentò al pubblico la sua famosa “Merda d’Artista”, la scatoletta di latta contenente le proprie feci, Manzoni ritornò a Herning: «(…) In questo periodo -scrive Celant- vanno collocati i ‘quadri pelosi’, così Manzoni chiama gli Achrome che vedono fissato al supporto fibre naturali e sintetiche, come il nylon, signore e padrone della produzione tessile di quegli anni.» (Celant G. Manzoni, op.cit., p. 621).Curiosità sulla provenienza di “Achrome” (1961). Il pezzo destinato all’asta è appartenuto a un assistente di galleria che ha avuto l’opera nel 1962 grazie al suo datore di lavoro presso la Galerie Köpcke. Nel 1989 è stata mostrata a Freddy Battino, art director della Galleria Blu di Milano, in occasione della presentazione del catalogo ragionato nel quale è inclusa (Battino / Palazzoli no. 685 + Celant no. 901). Il pezzo, per quanto è possibile sapere, non è mai stato esposto né battuto all’asta prima d’ora.“Achrome” (1961) a Parigi e a Londra.

 Fra il 23 e il 27 novembre, Bruun Rasmussen organizzerà una presentazione in anteprima.Seguirà quindi l’asta, in programma per il 5 dicembre.

“ACHROME” ALL’ASTA A COPENHAGEN

5 dicembre 2017 alle ore 16. Anteprima dal 23 al 27 novembre: giovedì dalle 15 alle 18, venerdì,

dalle 11 alle 17, sabato e domenica dalle 11 alle 16, lunedì dalle 11 alle 17.

Bruun Rasmussen Auctioneers of Fine Art

Bredgade 33

1260 Copenhagen

 

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