Un concerto per inaugurare l’organo di S. Maria del Fiore restaurato e ampliato, 8 dicembre con ingresso libero

E’ terminato il restauro e l’ampliamento dell’organo della Cattedrale di Firenze, che grazie a questo intervento si dota di uno strumento musicale ricco di sonorità e all’avanguardia nella tecnologia, al pari di quelli maestosi delle grandi Cattedrali europee. L’organo, un Mascioni Opus 805, suddiviso in sei corpi sonori, 4 consolles e 7.551 canne, grazie alla sua potenza sonora potrà accompagnare in maniera puntuale le liturgie della Cattedrale. I lavori, sostenuti dall’Opera di Santa Maria del Fiore, sono stati eseguiti dalla storica azienda Mascioni a cui si deve la realizzazione dell’organo, costruito a più riprese dal 1961.

Venerdì 8 dicembre, in occasione della Solennità dell’Immacolata Concezione, il concerto di inaugurazione (ore 21.00), aperto al pubblico con ingresso libero fino a esaurimento posti, alla presenza del Cardinale Giuseppe Betori e del Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Luca Bagnoli. A suonare il “nuovo” strumento, Oliver Latry, primo organista della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi e concertista di fama mondiale, accompagnato in un brano da Daniele Dori, e  dall’Orchestra dei Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino diretti dal Maestro di Cappella Michele Manganelli. Il programma musicale metterà in evidenza tutte le qualità sonore dell’organo con brani di Wolfgang Amadeus Mozart, Eugene Gigout, Franz Liszt e Francis Poulenc. Il programma della serata terminerà con un’improvvisazione sulle note di “Aria di Fiorenza”.

Dopo due anni di progettazione, all’inizio del 2017 sono iniziati i lavori di restauro e ampliamento dell’organo della Cattedrale di Firenze che hanno riguardato: la sostituzione o il restauro delle parti usurate, che non davano più garanzia di un corretto funzionamento; il cambiamento del sistema di trasmissione, oramai obsoleto, da elettrico a elettronico con uso delle interfacce digitali; l’aggiunta di alcuni registri e la trasformazione di altri da “combinati” a “reali”; la costruzione di un nuovo corpo d’organo (disegnato dall’architetto Marco Magni), che ha sostituito quello non più esistente nel transetto di destra della Cattedrale e, infine, l’installazione di una nuova consolle che renderà ancora più indipendenti e versatili i vari corpi d’organo, diventati adesso sei.

Nella Cattedrale di Firenze esistevano degli organi più antichi, il primo dei quali risalente al 1387. Le trattative per la costruzione del nuovo organo del Duomo di Firenze ebbero inizio nel 1955. Il progetto, approvato dalla Soprintendenza competente e confermato il 13 maggio 1960, prevedeva l’esecuzione dell’opera in due tempi. La consegna del primo lotto (costo 12 milioni di lire) fu rimandata per imprevisti più volte. Finalmente la prima parte dell’organo sarà inaugurata l’8 settembre 1961. I colloqui e le strategie per il completamento dell’opera riprenderanno dai primi mesi del 1962. Nello stesso anno, il 23 maggio, è istituito un Comitato pro-organi Duomo incaricato di trovare fondi per la costruzione degli altri corpi sonori, che raccoglierà la ragguardevole cifra di 16 milioni e 846 mila lire, e di cui faranno parte, tra gli altri, il Comune di Firenze (che metterà a disposizione ben 9 milioni e 846 mila lire) e la Cassa di Risparmio (2 milioni).

Riprese le trattative con la ditta Mascioni per realizzare il secondo lotto di lavori, queste saranno interrotte dall’alluvione del 1966 che non risparmierà l’organo del Duomo e lo renderà del tutto inutilizzabile. Dopo l’alluvione si dovrà procedere con un impegnativo intervento di restauro e allo stesso momento sarà ripreso in esame il progetto. Un grande sforzo finanziario e organizzativo, farà si che i lavori termineranno nel 1967. L’ultimo grande intervento di ampliamento sarà effettuato nel 1991 e renderà l’organo della Cattedrale di Firenze uno strumento monumentale composto fino ad oggi da cinque corpi sonori, azionati da 3 consolles e con 6.704 canne.

 

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