Opera Prima di Roy Lichtenstein alla GAM di Torino

Fino al 25 gennaio la GAM di Torino ospita “Opera Prima” una  grande mostra dedicata Roy Lichtenstein, una delle figure di spicco dell’arte americana del XX secolo, caposcuola della Pop Art Americana e celebre per le sue opere in cui i personaggi dei fumetti e le immagini pubblicitarie  diventano protagonisti e rielaborati con la tecnica a “punti Ben-Day” e l’uso dei colori primari, uno stile che lo rende inconfondibile. Per la prima volta in Italia 235 opere, tra disegni, dipinti e documenti fotografici che testimoniano il  lavoro di questo artista dai primi anni ‘40 fino al 1997 anno della sua scomparsa. “Drawing is the basis of my art. It is where my thinking takes place. It is a big part of my painting. The paintings are always the same, only larger. But they may not get at all better. I am not thinking it up while I am actually doing the painting. A certain spontaneity is lost. Drawing has more interesting traces…”. La sua prima personale a New York nel 1962 poi negli anni ’70 espande l’uso delle riproduzioni oltre alla pubblicità e alle riviste di fumetti per includere stili e movimenti della storia dell’arte, dell’architettura e delle arti decorative e realizza diversi lavori pubblici e privati di grande scala. Le indagini di Lichtenstein intorno all’illusionismo, all’astrazione, alla serializzazione, alla stilizzazione e all’appropriazione continuano ininterrotte attraverso tutte le tecniche negli anni ’90. Nel 1994 completa un murales lungo più di 16 metri in seguito allestito nella stazione della metropolitana di Times Square a New York. Nel 1995, gli viene conferita la Medaglia Nazionale delle Arti, una delle onorificenze più prestigiose degli Stati Uniti. In aggiunta alla lista delle sue speculazioni visive, Lichtenstein inizia ad analizzare un’altra nuova realtà conquistata dagli anni ’90: i dipinti virtuali,  ma le sue sperimentazioni sono presto stroncate dalla sua morte nel 1997. In occasione della mostra torinese  sono stati organizzati alcuni incontri Pop Art Speed  con esperti che in dieci minuti raccontano una delle opere in mostra per proseguire poi la conversazione con i partecipanti davanti a un aperitivo. Oggi giovedì 15 gennaio alle ore 18.30 l’incontro è con il fumettista Paolo Mottura, autore per Walt Disney e per Sergio Bonelli Editore che cercherà di “smontare” l’opera di Lichtenstein secondo quanto espresso dal movimento a New York “Deconstructing Lichtenstein” e dal suo fondatore, David Barsalou, che  ha lavorato per 32 anni per rintracciare le vignette che hanno dato origine ad alcune delle celebri opere  dell’artista. Giovedì 22 gennaio invece è la volta di “A stelle e strisce. Anzi, no: a pois!” con Daniela Fargione docente di Lingua e letterature anglo-americane all’Università di Torino, che analizzerà il linguaggio innovativo dell’artista partendo dalla rappresentazione della bandiera americana che aveva chiamato “Forme nello spazio”, scomponendo il ritratto dell’America in una commistione di generi e linguaggi.

 

 

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