Maria Melani stilista tra Pistoia, Firenze e Roma, la sua storia raccontata in un libro in uscita l’8 marzo

Vita stretta e gonna a corolla, il suo stile si ispira al “new look” di Christian Dior, una rivoluzione nel campo della moda del dopoguerra, ma per le sue creazioni, abbandonate le sete  e i ricami preziosi utilizzerà i tessuti prodotti nella sua città, Pistoia, tele e cotoni arricchiti da passamanerie, bordi, decori, facendone uno stile molto apprezzato dalle celebrities dell’epoca, Brigitte Bardot, Sandra Mondaini, Delia Scala, Marisa Merlini, Nilla Pizzi e molte altre ancora. E’ la stilista toscana Maria Melani che viene celebrata in un libro dal titolo “Maria Melani stilista tra Pistoia, Firenze e Roma” pubblicato da Edifir e scritto dal figlio Alberto Melani insieme a Maria Camilla Magnini in uscita per l’8 marzo, festa della donna e che sarà presentato a Pistoia al Museo Marino Marini venerdì 9 marzo alle ore 18.00 alla presenza degli autori e di Claudio Rosati e Paolo Mazzei.

Il libro ripercorre la storia di Maria, quando giovanissima iniziò a lavorare nella Sartoria Melani a Pistoia fino alla creazione della griffe Melania e l’apertura dell’atelier a Roma e dei riconoscimenti a livello internazionale. La storia della stilista toscana si incrocia con quella dell’Italia del dopoguerra e del boom economico, è la nascita del pret-à-porter e del Made in Italy, nella città eterna sono gli anni della Dolce Vita e del salotto di Via Veneto, una vetrina internazionale per la “Hollywood sul Tevere” e i suoi protagonisti. Subito dopo la scuola dell’obbligo Maria arrivò alla Sartoria Melani, nata a Pistoia agli inizi del Novecento e punto di riferimento per la borghesia e l’aristocrazia, qui conoscerà Marcello, suo futuro marito e figlio della titolare, Dolores Melani. Dopo la guerra infatti il testimone passerà a Maria che nel 1954 darà vita alla griffe Melania.

L’atelier continuerà ad avere una scuola di taglio e cucito dove le ragazze imparavano il mestiere e poiché molte venivano dalla montagna pistoiese, Maria fece in modo che potessero essere ospitate durante la settimana. Il suo decennio d’oro sarà tra il 1958 e il 1968: è uno stile fresco e molto femminile, i tessuti sono quelli prodotti a Pistoia per le confezioni che producono biancheria che viene venduta in tutta Italia, la “tela asciughino” con le righe, bianca e blu, o bianca e rossa viene reinterpretata nello stile Melania, in seguito userà anche una tela detta “spazzino” perché usata per le divise degli spazzini, ma rivisitata con i dettagli che ormai l’hanno resa famosa. E’ del 1958 l’apertura di un atelier a Roma che la mette in contatto con il mondo del cinema e della televisione. Tra le clienti affezionate anche la cantante Nilla Pizzi che indosserà i suoi abiti in ben quattro edizioni di Sanremo e tante le frequentatrici del suo atelier, come le attrici Abbe Lane, Marisa del Frate, volti televisivi come Alessandra Panaro ed Edy Campagnoli.

Tutti ricordiamo l’immagine di Elsa Morante che riceve il Premio Strega  per “l’Isola di Arturo” nel 1957, da oggi sappiamo che era firmato Melania, un abito in seta rossa che le  sottolinea la vita. Sorprende che Maria non abbia mai tracciato su carta da disegno i suoi modelli e le sue idee lavorando direttamente con le forbici, fu Moreno Cappellini, ex decoratore della Richard Ginori, che si occupò per un periodo dei figurini. Altro personaggio chiave nella biografia di Maria Melani  è Furio Pancani che con le sue boutique strategicamente collocate a Roma, Capri e Firenze, in Via della Vigna Nuova, dette una straordinaria visibilità alle sue creazioni che facevano tendenza ed erano apprezzate da tutto il Jet set dell’epoca. Nel 1967 alla Mostra dell’Artigianato di Firenze l’incontro con Giovan Battista Giorgini che apprezzò il suo lavoro e la esortò a partecipare alle sfilate di  Pitti per farsi conoscere dai buyer internazionali, cosa che accadde e che le permise di arrivare fino ai Paesi Arabi e al Giappone, contribuendo con le sue creazioni ad affermare il successo della moda italiana nel mondo.

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