HUMAN al Forte Belvedere le sculture di Antony Gormley

Firenze accoglie l’arte di Antony Gormley, artista inglese di fama internazionale le cui opere indagano il rapporto tra il corpo umano e lo spazio e lo fa nel luogo in cui il dialogo scultoreo con l’ambiente, raggiunge i massimi livelli di espressione, il Forte Belvedere a Firenze . Da domenica 26 aprile sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito “Human”, oltre cento opere del maestro britannico nella più grande mostra mai realizzata in uno spazio civico e storico, come quello fiorentino, all’aperto. Curata da Sergio Risaliti e da Arabella Natalini la mostra promossa dal Comune di Firenze e organizzata da Mus.e ha avuto il sostegno della Galleria Continua e da White Cube e la partecipazione dei membri dello studio dell’artista ed è stata presentata stamattina in una conferenza stampa alla presenza del Sindaco di Firenze Dario Nardella, dell’artista, dei curatori e di Mario Cristiani della Galleria Continua. “ L’uomo è al centro del progetto artistico di Gormley – ha sottolineato il Sindaco – e anche del progetto artistico di Firenze è la sfida di un nuovo Umanesimo. Oggi è venuto il momento di promuovere un nuovo umanesimo e Firenze ha tutti gli elementi per poterlo fare.” “Il Forte viene restituito ai fiorentini e al mondo – ha detto Dario Nardella – che anche grazie a Expo possono riscoprire questa realtà, senza contare il progetto educativo e la forza dell’arte, non c’è niente di più potente del messaggio di un artista in grado di anticipare le visioni future” Fulcro dell’esposizione è l’installazione Critical Mass un “antimonumento che evoca tutte le vittime del XX secolo” ideata in origine nel 1995 per un vecchio deposito di trama a Vienna e punto di riflessione su un momento buio della storia della Germania, simbolico è proprio che l’apertura della mostra avvenga in occasione della Festa della Liberazione. Nel dialogo con la città rinascimentale Critical mass assume nuovi significati, alle dodici figure installate in senso lineare e progressivo, dalla posizione fetale a quella per osservare le stelle richiamando l’”ascesa dell’uomo” si contrappone, sull’altro lato del terrazzo in basso, l’ammasso confuso degli stessi corpi. “Qui oggetti industriali in ferro sembrano abbandonati, – dice l’artista – ognuno dieci volte la densità relativa di un corpo umano vivente, riflettono la zona d’ombra che inevitabilmente accompagna ogni concetto del progresso umano, mettendo lo spettatore davanti ad un’immagine evocativa del conflitto del secolo scorso. Questa dialettica tra desiderio e abiezione è la tensione che sottende in modo capillare tutta la mostra”. Le figure, realizzate in ferro e il cui modello è stato ripreso direttamente dal corpo dell’artista che oggi in occasione della conferenza stampa ha ricevuto dal Sindaco Dario Nardella le chiavi della città di Firenze, dialogano con altre opere recenti, Blockworks, che restituiscono l’anatomia umana attraverso i volumi architettonici. “ Human,- dice Antony Gormeley – fa aprire il Forte Belvedere attraverso l’agopuntura scultorea : le opere sono dislocate in modo diffuso e capillare al fine di catalizzare le masse interiori, le costrizioni e il panorama che si gode da questo luogo. Nel trovare i luoghi adatti a creare questi confronti e allusioni, a creare ostacoli ed occasioni per fermare i visitatori nel loro peregrinare , cerco di incoraggiarli a ripensarsi e di ripensare il modo in cui si misurano con gli spazi che hanno intorno”. Sculture sedute, appoggiate, distese, rannicchiate, sono disseminate in tutta la struttura del Forte e anche negli angoli più nascosti e impongo al visitatore di fermarsi e di riflettere sul modo in cui ci rapportiamo nei confronti dello spazio. “ Ferdinando de’ Medici – precisa Sergio Risaliti – non avrebbe mai immaginato al Forte Belvedere le opere scultoree di una artista a lui contemporaneo. Dal 1972, dopo la mostra di Henry Moore, l’asticella si è alzata e il Forte è destinato a mantenere un livello artistico altissimo, Human traccia un dialogo profondamente umanistico che guarda alla rilettura del nostro rapporto con il corpo e con lo spazio. Il Forte non è un parco, è un museo all’aperto, qui si viene per visitare una mostra d’arte, per instaurare un dialogo, è un’esperienza culturale, si viene gratuitamente a visitare una grande mostra di arte contemporanea”. Per l’occasione, l’associazione MUS.E in occasione dell’Open Day di domenica 26 aprile ha organizzato delle visite guidate in lingua italiana, dai 10 anni poi, della durata di 50 minuti in cui verrà trattata anche la storia e le vicende del Forte di San Giorgio in Belvedere, la prenotazione è obbligatoria ai numeri 055.2786224, 2768558, info@muse.comune.fi.it.

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