Gli Uffizi dedicano una mostra monografica a Gerrit van Honthorst, la prima sino ad oggi mai realizzata.

Non sorprende che la prima mostra monografica al mondo dedicata al  pittore caravaggesco  Gerrit van Honthorst, più noto in Italia con il nome Gherardo delle Notti per quel suo stile di pittura “ a lume di notte” e che inaugura la stagione delle grandi rassegne espositive del programma Un anno ad arte,  con il titolo “ Gherardo delle Notti. Quadri bizzarrissimi e cene allegre” a cura di Gianni Papi,  si tenga a Firenze. Siamo agli Uffizi ed è grazie all’interesse di Cosimo II per questo artista se  la Galleria conserva cinque sue opere, il numero più importante rispetto ad altri musei, tra  cui alcuni soggetti conviviali che dettero il via allo sviluppo di questa tipologia di opere in ambito italiano e nordico, oltre alla celebre “Adorazione dei pastori” commissionata da Piero Gucciardini nel 1619, come pala d’altare per la Chiesa di Santa Felicita, quando lui si trovava a Roma, scampata all’alluvione ma  irrimediabilmente compromessa dall’esplosione dell’attentato del 27 maggio del 1993. Sono in tutto cinquantacinque opere tra cui figurano importanti prestiti internazionali provenienti dalla National Gallery, Staatliche Museen, Ermitage, Alte Pinakoteck, Rijksmuseum, Ashmolean Museum, Cleveland Museum of Art, Los Angeles County Museumof Art, Minneapolis Institute of Arts e che oltre a mostrare al pubblico il corpus delle opere eseguite in Italia  offre una sezione che documenta la grande influenza dell’artista nativo di Utrecht sulla pittura a lume di notte, con opere di Trophime Bigot, del Maestro del lume di candela, di Giovan Francesco Gurrieri, di Francesco Rustici, di Rutilio Manetti, di Adam de Coster, di Mathias Stomer, di Domenico Fiasella, di Paolo Guidotti, di Abraham Bloemaert. Senza contare la presenza del “Cavadenti” di Caravaggio,  in arrivo dalla Galleria Palatina, eseguito nel 1609 e più volte citato dal pittore olandese, anche senza il riscontro di carte d’archivio gli organizzatori della mostra ipotizzano che Gerrit van Honthorst abbia soggiornato a Firenze.  Stamattina agli Uffizi la conferenza stampa di presentazione della mostra che apre al pubblico da domani, 10 febbraio, fino al 24 maggio, e alla quale si accede con il biglietto di ingresso agli Uffizi. “Questa mostra ci riporta con la memoria all’attentato del ’93- ha detto la Soprintendente Alessandra Marino – con l’opera dell’Adorazione dei pastori gravemente danneggiata e l’immagine complessiva difficilmente percepibile, ma questo è un segno di non volersi arrendere alla barbarie dell’attentato mafioso. Inoltre si tratta di una mostra di ricerca, spesso le mostre non hanno un supporto di pensiero, mentre in questo caso si tratta della ricostruzione della figura di un pittore, non abbastanza conosciuto per quanto meriti”. “ Stasera – annuncia Antonio Natali direttore degli Uffizi – in prima mondiale Federico Sardelli suonerà un inedito di Vivaldi, da poco ritrovato. Anche per Gherardo delle Notti si tratta di un’anteprima mondiale. La lirica è altissima, l’interpretazione del caravaggismo è soave, per le istituzioni private che cercano il ritorno immediato sarebbe stata una scelta difficile, vista la grande moltitudine di visitatori che ogni giorno affollano le sale degli Uffizi,   la nostra speranza è che chi entra venga toccato dalla poesia di questo artista”. E ancora continua Natali nel ricordare la notte dell’attentato “ Indimenticabile la notte in cui si vide l’Adorazione dei pastori” piena di polvere, il vento dell’esplosione che aveva sbattuto e scosso la tela sbriciolando il colore, avevamo perso la speranza di un recupero. Poi il restauro a cura di Lucia e Andrea Dori, più del cinquanta per cento recuperata, ma la parte bassa quella illuminata danneggiata irrimediabilmente. Posta nell’abside di S. Felicita era vista dal Corridoio Vasariano, nel 1838 fu portata agli Uffizi, uscita indenne dall’alluvione, salvata dalle acque e quasi distrutta dal fuoco”.  “ E’ la prima mostra internazionale – tende a precisare il curatore Gianni Papi esperto in pittura caravaggesca-  e’ un pittore grande e bellissimo e oggi anche apprezzato nelle vendite internazionali, il più importante delle Fiandre che ebbe una permanenza in Italia e il più italiano”. Nelle prime sale si trovano le opere più nordiche dove i contrasti sono più forti, Il Cristo morto con due angeli del Palazzo Reale di Genova, la Preghiera di Giuditta prima di decapitare Oloferne , fino alla fase più matura in cui gli effetti di luce diventano più sofisticati, eccezionale il prestito della National Gallery con “Cristo dinanzi a Caifa”, mentre sono altresì di grande rilevanza le tre pale d’altare “Santa Teresa incoronata da Cristo”  della Chiesa di Sant’Anna di Genova, la “Decollazione del Battista” per Santa Maria della Scala di Roma e la “Madonna in gloria coi santi Francesco e Bonaventura” per la chiesa dei Cappuccini di Albano Laziale. La mostra si chiude con una videoinstallazione ideata e realizzata da Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi di Art Media Studio in cui l’opera danneggiata dialoga con immagini proiettate sulle pareti, ai documenti della terribile notte nel filmato originale dei Vigili del fuoco, fanno seguito le parti mancanti del dipinto che a turno appaiono ai lati di quella che sembra una cappella sacra, in una celebrazione di colori e luci con una colonna sonora sublime che rende omaggio all’opera distrutta e alle vite perse nel terribile attentato. Ecco i versi all’epoca dedicati da Mario Luzi.“Vollero accecarti, essi,/della luce che promani,/ illumina tu, allora/col fulgore della collera/ e col fuoco della pena/loro, i tuoi bui carnefici,/perforali nella tenebra/ della loro intelligenza, scavali/ nel macigno del loro nero cuore”.

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