Da Tornabuoni Arte l’Antologia scelta 2017 di Arte moderna e contemporanea

Con un opera di Giovanni Boldini, Ritratto femminile, opera a pastello del 1890, si apre cronologicamente l’Antologia scelta di Arte moderna e contemporanea 2017 , la collezione di capolavori che come ogni anno Roberto Casamonti seleziona per i suoi clienti. Domani nella sede di Tornabuoni Arte in Lungarno Cellini 3 alle ore 18.00 l’inaugurazione di una mostra in cui viene proposta al pubblico una selezione delle oltre duecento opere che testimoniano la grande ricerca del gallerista fiorentino che grazie alla sua presenza, con le gallerie in Italia e all’estero ha saputo nel tempo creare rapporti sempre più consolidati con il mondo del collezionismo, sia privato che pubblico, dando vita a una raccolta a dir poco straordinaria. Come ogni anno questo momento viene celebrato anche attraverso un prezioso volume dove all’immagine di ogni opera seguono i dati tecnici e commenti critici, mentre il saggio introduttivo è stato affidato a Gino Pisapia che in “Dalle Avanguardie al Post-Moderno” indica le linee guida che sottendono le scelte. Di facile consultazione secondo il criterio alfabetico, il catalogo della collezione si apre con gli alfabeti segnici di Carla Accardi per concludersi con due opere di Emilio Vedova, all’interno un viaggio nella grande arte attraverso le opere di Piero Dorazio, a cui Tornabuoni arte ha dedicato una mostra nella sua sede parigina, i capolavori della pop italiana, rivalutata dal mercato in tempi recenti, con Franco Angeli, Mario Schifano, Tano Festa, Sergio Lombardo, Cesare Tacchi. Di Lucio Fontana, artista al quale è stata dedicata la mostra che ha inaugurato la galleria di Londra nell’ottobre del 2015, troviamo alcune ceramiche del 1950 e del 1957 e delle idropitture su tela come lo splendido Concetto spaziale, due tagli su campo rosso del 1967. Così anche Agostino Bonalumi con Blu del 1964 o Bianco del 1988 oppure Enrico Castellani con opere di carattere museale come Senza titolo, del 1959, e Superficie bianca, in due versioni, una del 1999 e l’altra, più recente, del 2005. Sempre nell’ambito di questa ricerca artistica ambientale non può mancare Paolo Scheggi con un un lavoro emblematico del suo percorso, Parete dell’Intercamera plastica, unica parte superstite di una grande installazione, realizzata nel gennaio del 1967 per la nuova sede del Naviglio 2 – Galleria d’Arte a Milano. E ancora, artisti del calibro di Piero Manzoni, Alberto Burri, Gianni Colombo e Alberto Biasi. Ma anche Piero Dorazio, per il quale la percezione dello spazio, attraverso la luce e il colore, assume un ruolo fondamentale come vediamo nelle sei opere in catalogo, realizzate dal 1962 al 1998, alcune già esposte nell’antologica dell’aprile scorso nella sede parigina della Tornabuoni Arte. Ampio spazio per i protagonisti dell’Arte Povera come Giulio Paolini con Ebla, smalto e collage del 1976, Mario Ceroli e Michelangelo Pistoletto. Ben otto sono i capolavori di Alighiero Boetti, tra cui: Aerei, un trittico a biro rossa del 1984; La metà e il doppio, del 1976, e due grandi mappe, una del 1983 e l’altra del 1980-91.Una menzione a parte per Emilio Isgrò di cui ricordiamo la mostra in Sala d’Arme in occasione dell’anniversario dei cinquanta anni dall’alluvione, con cinque opere, realizzate dal 1972 al 2012. Una personale dell’artista è stata inaugurata lo scorso 14 ottobre nello spazio di Milano di Tornabuoni Arte, che faceva seguito alla grande antologica allestita a Palazzo Reale, al Caveau delle Gallerie d’Italia e alla Casa del Manzoni.

 

 

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