Conferenza di Steffi Roettgen all’Accademia delle Arti del Disegno “Ciò che accade a Roma ogni giorno…”

Martedì 17 aprile alle ore 17.00  nell’ambito del ciclo di conferenze “Le età del Disegno” nella Sala Adunanze della Accademia delle Arti del Disegno in via Orsanmichele 4 a Firenze si terrà una conferenza della Prof.ssa Steffi Roettgen  una delle massime specialiste della cultura figurativa neoclassica con i suoi studi su Winckelmann, Mengs e Canova ed è Accademica Ordinaria della Classe di Storia dell’Arte. Durante la conferenza “Ciò che accade a Roma ogni giorno”: la causa Winckelmann – Giovanni Casanova alla luce di nuovi documenti, che si inserisce nel programma di conferenze “Le età del Disegno“, organizzato dalla Prof.ssa Enrica Neri Lusanna, Presidente della Classe di Storia dell’Arte dell’Accademia delle Arti del Disegno, Steffi Roettgen parlerà delle dinamiche del mercato antiquario romano con Winckelmann e Mengs come protagonisti.

Questo l’incipit della conferenza “Dietro falsificazioni clamorose spesso si nascondono fatti complessi e reati oscuri, se non cupi. Se oggi, visti i prezzi esorbitanti e la decrescente disponibilità di originali sono gli ambìti maestri dell’arte del XX secolo a mantenere vivi gli affari dei falsificatori e il mercato d’arte, nel Settecento invece, erano le sculture e i dipinti antichi, tanto richiesti quanto costosi, a chiamare in campo i falsari. Durante il Settecento, la piazza più importante per la produzione di falsi era Roma, circostanza dovuta, principalmente, alla condizione di Roma come meta principale del Grand Tour, ovvero dei giovani milord britannici, perlopiù immensamente ricchi. Spesso il confine tra restauro e falsificazione oscillava, poiché gli scavi portavano alla luce solo un numero limitato di sculture intatte, ma in compenso tanti frammenti che si prestavano ad essere ricomposti mediante le abilità artistiche, una certa perizia antiquaria e un quantum di fantasia, ai fini di generare statue complete e quindi maggiormente vendibili e promettenti affari lucrativi. Negli artisti e artigiani che in quel modo ottenevano guadagni, non era, quindi, particolarmente sviluppata la sensibilità per i loro atti illeciti. Ne rende eloquente testimonianza la dichiarazione di Giovanni Battista Casanova apparsa, nel 1766, nella rivista Hallische Neue Zeitungen. Motivo di questa pubblicazione era un breve articolo di giornale, nel quale Winckelmann aveva aggredito violentemente Casanova perché questi gli avrebbe, con intenzioni ingannevoli, rifilato due falsi, in precedenza da lui pubblicati e commentati nel 1764 nella Geschichteder Kunstdes Alterthums. I due disegni erano, secondo Winckelmann, copie di due dipinti venduti in Inghilterra, provenienti da un luogo vicino a Bolsena tenuto segreto, che dopo il loro distacco erano stati montati e copiati da Casanova”. 

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